SULLA MISSIONE BRISOP A CUBA: 23 aprile – 22 maggio 2007

0. QUADRO DI LETTURA.

Le BRISOP ricevono in marzo un invito ufficiale dalla Unione degli Scrittori ed Artisti di Cuba (UNEAC) per presentare in Sancti Spíritus il documentario -da noi autoprodotto- "Rapporto al Che" e contemporaneamente partecipare al seminario "Il movimento della sinistra latinoamericana e la sua importanza nella fase attuale", organizzato da diverse realtà politico-culturali della provincia di Sancti Spíritus.

L’invito alle BRISOP da parte della UNEAC, si inquadra nel principio della reciprocità; ovvero, è la risposta alle attività culturali e politiche svolte in Italia nell’ottobre-novembre 2006 da due suoi membri: la poetessa Liudmila Quincoses e lo sculture Julio Neira.

Come è noto, dalle 12 unità che inizialmente dovevano conformare la missione BRISOP a Cuba, siamo passati a 3 unità: perdite che ricordano gli attacchi frontali di fanteria a massa, sotto fuoco ininterrotto di saturazione.

Le attività vere e proprie sono iniziate il 23 aprile e terminate il 22 maggio.

1. ATTIVITÀ REALIZZATE.

Le nostre attività si sono essenzialmente esplicitate su 4 punti:

Ia. presentazione del documentario "Rapporto al Che";

IIa. partecipazione a dibattiti e ad incontri;

IIIa. rilascio di interviste (periodici, radio, televisione);

IVa. realizzazione di interviste per uso formazione BRISOP o per pubblicazione di uso generale.

I punti Ia. IIa. e IIIa. si sono sviluppati nell’UNEAC, nell’Università e in distinte radio locali di Sancti Spíritus; nell’UNEAC di Santa Clara; nel Ministero di Cultura ed in Radio Habana-Cuba della Capitale.

Sui primi tre punti, a La Habana e a Sancti Spíritus, ci è stata data una grande visibilità; vale la pena di citare due realtà che ci hanno dato spazio: "Prensa Latina" e "Radio Habana_Cuba" che hanno un raggio di penetrazione continentale.

Vi è stata una grande curiosità, poi divenuta interesse, per capire i motivi della decisione di realizzare il documentario; gli ambiti per chiarire il tutto sono stati, evidentemente, i dibattiti, gli incontri e le interviste. L’interesse è stato tale che abbiamo ricevuto la proposta, chiaramente accettata, di eliminare le piccole "sbavature" di distinto genere esistenti nella versione presentata, attraverso una coproduzione con la UNEAC e la sede della Televisione Nazionale in Sancti Spíritus (si tratta di copiare le immagini fonte dei 105 minuti su un hd ed inviarglielo rapidamente; la correzione, già concordata, è assunta dalla sede della televisione summenzionata).

Il IVa. punto è stato pensato per riportare da noi un quadro della attuale situazione cubana: partendo, naturalmente, dalle condizioni iniziali ed al contorno senza le quali impossibile avere una percezione del fenomeno in atto oggi.

Abbiamo così parlato –e registrato parte dei lunghi colloqui- con i seguenti uomini e donne cubani:

Sancti Spírirtus: con una compagna (Barbara Clavelo) che dette inizio alla "Campagna contro l’analfabetismo" (1960-1962); con un gruppo di ex-combattenti (Arturo Santos, Manuel López, Vivencio González, Humberto Calero, Lorenzo Morejón, Julio Neira, José González) impegnati nella "Lotta antibanditi" (1960-1965); e con un giovane professore dell’Università (José Neira).

Santa Clara: con il giornalista che seguiva le uscite del Che nella allora Provincia de Las Villas (Aldo Isidrón del Valle);

Playa Larga: (su indicazione di Massimo di Lucca) con un deputato della Asamblea Nacional (Eberto Anca, suo padre era un carbonaio).

La Habana: con un allora giovane impiegato del Ministerio de Industrias, quando il Che era il ministro (Aurelio Gutiérrez); con due responsabili del "Centro de Estudios Che Guevara" (María del Carmen Ariet García e Camilo Guevara March); con Enrique Oltuski, amico e collaboratore del Che, suo incondizionato alleato nella battaglia economica del 1963-1965.

2. IMPEGNI ASSUNTI.

Gli impegni che abbiamo assunto si sintetizzano in due punti:

Ii. Lavorare per dare continuità alle relazioni ed agli scambi tra BRISOP ed UNEAC di Sancti Spíritus, anche in funzione di una strategia mirata di reclutamento; si ipotizza comunque uno scambio nel 2008 (cubani in Italia) e un ritorno nel 2009 (italiani in Cuba).

IIi. Dare voce ad iniziative per denunciare sia il caso del terrorista imperiale Luis Posada Carriles che il paradosso insostenibile delle pesantissime condanne (3 ergastoli, 19 anni e 15 anni) inflitte ai 5 cubani prigionieri politici dell’Impero.

Su questo secondo punto, Lorenzo Passaglia, uno dei sopravvissuti al primo "massacro" della partenza, si è preso l’impegno di vedere, sintetizzare e sottotitolare un video che ci ha messo a disposizione l’ICRT sulla vicenda di Posada Carriles (chi è veramente PC, etc.).

3. BILANCIO.

Come detto, alla nostra presenza è stata data una grande visibilità; e questo risulta comunque "una voce attiva di bilancio". Contemporaneamente si sono aperti spazi che dovrebbero darci dei ritorni, di distinto tipo, di un certo peso:

– la coproduzione, che garantirebbe lo standard per la presentazione del documentario al festival di dicembre del "Cine pobre", ci assicurerebbe la possibilità di veicolarlo in tutta l’America Latina; essere, di conseguenza -volendo/potendo- presenti ufficialmente nelle sue presentazioni nelle distinte realtà di lotta del continente come BRISOP;

– la possibilità di pubblicare nostri studi di distinto tipo, naturalmente in lingua spagnola, su temi di nostra scelta;

– la possibilità di approfondire, con il sostegno di centri specializzati e di protagonisti diretti, la problematica presente nella complessa proposta economica del Che per la costruzione di una società socialista (inutile sottolineare l’importanza … dalla NEP in poi; sono tematiche assolutamente reali nella prassi e nella teoria dei compagni latinoamericani con i quali ci muoviamo …); chiaramente tema impegnativo da assumersi un po’ collettivamente. L’obiettivo sarebbe quello di pubblicare i risultati del nostro lavoro in italiano e in spagnolo. Scopo: visibilizzarsi ed aprire un confronto …

Questi spazi sono reali. Discutiamone.

A chiusura di questo punto 3. può forse risultare superfluo sottolineare come Cuba sia una realtà totalmente rispettata ed oggetto di solidarietà (naturalmente anche reciproca) da parte dei movimenti rivoluzionari dell’America Latina; la scelta di tentare di sviluppare relazioni (tenendo conto del nostro peso specifico, etc.) con realtà cubane è necessaria; e la scelta, non casuale, di rapportarsi con l’UNEAC (afferente al Ministero della Cultura) ha confermato la previsione di risultati finali positivi.