Nelle ultime settimane si sono susseguite gravissime minacce di morte e azioni intimidatorie contro esponenti della Commissione Justicia y Paz, impegnati nel Dipartimento del Chocò, nel nord ovest della Colombia. Questi i fatti: a partire dal 24 agosto scorso si sono succedute, l’ultima per ora il 6 settembre, una serie di telefonate minatorie a nome delle Águilas Negras, nuova sigla delle mai disciolte formazioni paramilitari, nelle quali si intimava agli esponenti di J y P di lasciare immediatamente la regione minacciando di morte loro e le loro famiglie. Il 30 agosto alcuni uomini sono entrati, durante la notte nella Zona Umanitaria di Camelia, cercando di raggiungere la casa dove dormivano gli esponenti della Commissione e solo la vigilanza della comunità ha permesso di metterli in fuga. In fine l’episodio più grave è avvenuto il 3 settembre quando YIMMI ARMANDO JANSASOY MUÑOZ di J y P è stato rapito da civili armati, per alcune ore. Mentre si trovava alla stazione degli autobus di Chigorodò, è stato costretto sotto la minaccia delle armi a salire su una camionetta e portato in un luogo isolato. Qui è stato perquisito, sono stati fotografati oltre a lui, i suoi documenti di identità ed è stato minacciato di morte con la sua famiglia se non avesse fornito, entro pochi giorni, nomi e indirizzi dei familiari degli altri integranti di J Y P presenti nella zona. Cosa che ovviamente ha rifiutato, denunciando pubblicamente quanto successo. Il Chocò è stato uno dei territori più colpiti dalle criminali politiche dei governi colombiani e dalla strategia del paramilitarismo: massacri, sparizioni e sfollamento forzato di decine di migliaia di contadini. Il tutto per consegnare le terre ricchissime di risorse di questa regione a grandi imprese colombiane e straniere. Da alcuni anni però, il Chocò è anche il teatro di una lotta che vede le popolazioni sfollate organizzarsi in Comunità in Resistenza Civile e in Zone Umanitarie e riappropriarsi direttamente dei territori che una volta appartenvano loro, sfidando l’oligarchia, i paramilitari e l’esercito colombiano, uniti da sempre in unica strategia di sfruttamento, repressione e morte. La commissione Justicia y Paz, nata negli anni novanta come organismo di difesa dei diritti umani, partecipa attivamente a questa lotta con una costante presenza sul campo, non solo nel Chocò ma anche in altri dipartimenti del paese. E’ per questo che da tempo si trova sotto minaccia. I fatti delle ultime settimane però rappresentano un ulteriore salto in avanti e dimostrano la necessità di intensificare la denuncia e lo smascheramento dell’attuale governo criminale del presidente Álvaro Uribe Velez e di chi in Europa e in Italia continua a dargli appoggio e legittimazione democratica. Brigate di Solidarietà e per la Pace
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