A FIRENZE, SABATO 05 DICEMBRE 2009
SI È SVOLTO IL PRESIDIO
AI GIARDINETTI DI VIA IL PRATO
(FIRENZE) PER DENUNCIARE:
– IL NEFASTO RUOLO DI GUIDA POLITICA CHE L’USAID HA AVUTO ED HA NELLA
COSIDDETTA COOPERAZIONE CON I POPOLI DEL SUD DEL MONDO.
– LA FUNZIONE PARASSITARIA DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE
(ONG)!
– LO SCIPPO DEI FONDI DELLA COOPERAZIONE AI DANNI DEI LEGITTIMI
DESTINATARI: I MOVIMENTI POPOLARI IN LOTTA!
[collegamento in diretta con movimenti
popolari argentini, colombiani e guatemaltechi durante il presidio]
● la cooperazione allo sviluppo
non serve e non potrà mai servire per diminuire i criminali danni
che le attuali relazioni socioeconomiche neo-liberiste producono ai
popoli del sud [ed “ultimamente” anche a noi]
In
Italia i fondi dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (ASP) per i popoli
del “Terzo Mondo” che la Cooperazione italiana (Ministero degli
Esteri) gestisce e distribuisce ( alta percentuale alle ONG), sono
costituiti con i soldi provenienti dalle “nostre tasche” ed
equivalenti allo 0.17% del Prodotto Interno Lordo; per il solo 2008
questo “0.17%” significa più di 2800 milioni di euro.
Sebbene
sia dal 1987 che i fondi ASP stanno formalmente arrivando ogni anno
ai popoli più “sfortunati”, bisogna convenire che questa
apparentemente ingente massa di denaro NON HA avuto la capacità di
diminuire MINIMAMENTE nessuna delle “piaghe” -che si chiamano
povertà, malattia, fame, ignoranza- alle quali era stata dichiarata
una “guerra”senza quartiere. Per giustizia bisogna precisare che
non è solo la cooperazione italiana, con la sua variopinta e
moltitudinaria appendice ONG, ad aver perso questa “guerra”, ma
tutta la cooperazione internazionale nel suo complesso; dato di fatto
riconosciuto dalla stessa ONU nei due vertici “ad hoc” celebrati
nel 2000 e nel 2005. Questo riconoscimento “di banca rotta”,
naturalmente, non è stato sufficiente a che la cosa finisse lì.
Senza titubare, proprio nell’ultimo vertice del 2005, con la enfatica
definizione “Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo”, le
Nazioni Unite hanno infatti dato a conoscere che la loro decisione è
di arrivare entro il 2015 allo sradicamento dell’estrema povertà e
della mal nutrizione, alla riduzione di due terzi della mortalità
infantile, alla riduzione di tre quarti della mortalità materna.
Oltre all’ONU, anche Banca Mondiale, OCSE, USAID, Unione Europea, e
chi più ne ha più ne metta, hanno fatta propria questa sfida (e
dunque, chiaramente, anche l’Italia, con il suo Ministero degli
Esteri, la sua Cooperazione, le sue ONG); se si vuole anche un po’
incautamente, visto che le risorse che saranno destinate al
raggiungimento di tali millenari obiettivi sono sostanzialmente
ridicole rispetto all’ordine di grandezza del problema.
É
COSÌ FACILE PREDIZIONE l’affermare, già da ora, che anche questa
sfida assunta “dai potenti della Terra”altro non risulterà che
la ennesima “grida manzoniana” che lascerà il mondo così come
lo ha trovato e forse anche peggio.
Ma
oltre a questa predizione, elementare applicazione empirica
dell’induzione sui dati informativi forniti dagli stessi
protagonisti istituzionali della cooperazione, ve ne è una seconda,
altrettanto elementare ma dirimente in quanto di ordine strutturale:
se il sottosviluppo è un prodotto ineliminabile – necessario al
modello economico capitalista (per come ci dicono i suoi vari
parametri di produttività, di stato dell’arte tecnologico, di
riproduzione ed aumento del profitto), l’eliminazione del
sottosviluppo può darsi solo eliminando/superando il modello che ci
governa.
● perché l’iniziativa di oggi
parte dalla denuncia della USAID
–
cosa dice di se stessa la USAID:
la Agenzia (od Organizzazione) degli Stati Uniti per lo Sviluppo
Internazionale (USAID), si presenta come l’istituzione federale
indipendenteche
è responsabile, dal 1961, di pianificare ed amministrare
l’assistenza economica ed umanitaria nel mondo. Sottolinea, come,
indirettamente, USAID,
solo appoggiando gli interessi della politica estera statunitense e
con ciò espandendo la democrazia ed il libero scambio, migliori le
condizioni dei cittadini dei paesi in via di sviluppo; mentre,
in via diretta, aiuti
chiunque, al di là delle frontiere degli Stati Uniti, si sforzi per
migliorare il suo livello di vita, voglia risollevarsi da un disastro
o lottare perché il suo paese sia libero e democratico. Questa
assistenza, chiude la USAID, converte gli Stati Uniti in un faro di
speranza per il mondo.
– cosa dicono i popoli del Sud del
mondo della USAID: fatto TUTTI, iniziando con Afghanistan
terminando con Venezuela, confermano attraverso le loro
dirette esperienze la falsità e l’ipocrisia della USAID. I popoli
del Sud denunciano come il suo sbandierato appoggio per garantire
libertà, democrazia, scambio debba in realtà leggersi come
l’applicazione di una combinazione di misure cosiddette
antiterroristiche con operazioni contro insurrezionali definite con i
governi amici (Karzai,, Uribe, …) o di strategie di reversione di
progetti politici in atto contro governi nemici (Morales, Ch.ávez,
…)
–
giustapposizione comparata tra USAID ed ONG: ferme restando le
profonde differenze di portato storico, politico, economico, …tra
le classi dirigenti europee e quelle statunitensi, risulta evidente
come la USAID sia stata il modello a cui si è guardato per
strutturare le ONG in modo coerente alle “categorie” che devono
riprodurre sul terreno operativo. Sia al Sud: capitalismo come
modello universale, non violenza preconcetta, cooptazione o acquisto
dei dirigenti popolari …; come al Nord: intercettamento ed
utilizzazione della voglia di giustizia dei giovani, rafforzamento di
una “solidarietà capitalista” che cancelli la memoria
dell’internazionalismo, …
● il nostro appello: superiamo le strutture parassitarie (ONG)
che gestiscono con i nostri
soldi non un
aiuto agli emarginati della Terra ma un controllo del sistema su di
loro! costruiamo un percorso che, oltre a garantire la consegna
delle risorse spettanti direttamente ai movimenti popolari del Sud,
faccia nuovamente protagonista la solidarietà tra i popoli!
N
el “democratico” Nord -un “mondo”
che brucia ogni anno 137.000 milioni di euro nelle già guerre
preventive contro l’Afghanistan e contro l’Iraq, per citare solo due
dei genocidi in atto; che genera speculazioni socialmente criminali
che polverizzano risorse dell’ordine di 100.000.000 di milioni di
euro; che provoca all’interno della stessa Europa l’esistenza di 22
milioni di disoccupati; che abbandona centinaia di famiglie di
lavoratori italiani alle elemosine private per ricevere amari pasti
di sopravvivenza- le sue classi subalterne dovrebbero
iniziare a
materializzare l’idea che “Solo
i Popoli salvano i Popoli”,
come sempre dichiara RONY un nostro compagno, comandante delle FAR
Guatemalteche (che sarà tra gli intervistati durante la iniziativa).
Purtroppo, e non potrebbe essere altrimenti, le ONG non sono interne
alla “filosofia” di Rony. Ma se l’etica di professionisti
dell’elemosina o antichi barlumi di coscienza non preoccupano la
“squadra” italiana delle ONG, dovrebbe almeno farlo la loro
dimostrata e riconosciuta inefficienza nella gestione degli aiuti
allo sviluppo; la concreta possibilità, facile da dimostrare, di
poter essere sostituite da strutture realmente popolari ed
esponenzialmente più efficienti. Niente. Il problema parrebbe non
esistere.
La
spiegazione, chiaramente, esiste e si trova nel fatto che le ONG
hanno un ruolo politico insostituibile, ben chiaro per chi le
finanzia. Il ruolo, la funzione delle ONG, ne siano esse consapevoli
oppure no, lo assolvano nella loro totalità oppure vi sia qualche
possibile eccezione, è quello pensato dal Dipartimento di Stato
degli Stati Uniti nel lontano 1961 per la “sua” USAID. Che
l’intervento ONG sia però “dal basso” invece che “dall’alto”
e che vi sia una differenza di “scala” nell’approccio sul terreno
risulta evidente, ma, la funzione è la stessa.
Da
qui il nostro appello: c
ostruiamo un percorso politico ed associativo che realizzi una nuova
cooperazione realmente dal basso la quale veda centrali e
protagonisti i movimenti del Sud che lottano per la loro
emancipazione; veda centrali i movimenti popolari del Nord
nell’accompagnamento tecnico e politico dei propri omologhi del Sud;
veda centrale una riflessione etica che, associata a proposte
possibili, permetta la consegna diretta ai legittimi destinatari
delle risorse che prelevate dalle nostre tasche s’infilano invece in
quelle del carrozzone ONG.
In realtà
, noi, come Brigate di Solidarietà e per la Pace, abbiamo verificato
che i contenuti sopra esplicitati in maniera telegrafica come “nostro
appello” cominciano ormai ad essere condivisi da molti movimenti
popolari del Sud. Anche se qui, in Italia ed ora, l’appello può
vedersi come una provocazione politica, resta però fermo, che, sia
nel Nord che nel Sud, l’aspetto tecnico-operativo ad esso associato è
concretamente realizzabile e nel brevissimo periodo. Ritornando ai
momenti di verifica di condivisione dei contenuti “dell’appello”
avuti con numerosi movimenti popolari del Sud, uno, per citarne due
dei più importanti, l’ IV° Incontro Internazionale “
TERRITORIO E VITA” realizzato a Zugliano (Udine) nel settembre
2008. Alla presenza totalmente maggioritaria di movimenti popolari
del Sud, in gran parte latinoamericani, l’Assemblea Generale, il 28
settembre 2008, in seduta plenaria, ha approvato la proposta così
come da noi integralmente presentata. Il secondo momento di verifica
l’abbiamo invece avuto, con uguale o forse maggiore “successo”,
al “Campeggio degli amici dell’Unione Democratica Arabo
Palestinese” (UDAP) nell’agosto di quest’anno a Viareggio(Lucca).
, COSTRUIAMO IL PERCORSO. PARTECIPA O ADERISCI AL PRESIDIO!
Brigate di Solidarietà e per la
Pace
brisop.noblogs.org –
brisop@inventati.org
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