CONTRO FASCISTI E PADRONI NESSUNA RESA!
Come compagne e compagni delle Brigate di Solidarietà e per la Pace esprimiamo la nostra più totale ed incondizionata solidarietà alla comunità senegalese per la violenza omicida -avvenuta a Firenze per mano fascista- che ha colpito 5 suoi giovani connazionali e semplici lavoratori, di cui tre uccisi ed altri due gravemente feriti. Il gesto che si vorrebbe ricondurre ad una follia individuale, ancorché riconosciuta fascista, nasce invece da una cultura politica dell’odio e della divisione che, presente nel DNA politico delle “destre”, è purtroppo pesantemente passata anche all’interno della classe lavoratrice. Da questo deriva, quindi, la necessità immediata di una battaglia comune, politica e culturale, da sviluppare uniti, “indigeni” ed “allogeni”, per denunciare il modello securitario delle nostre città implementato dalle formazioni partitiche, compatibili con il capitalismo, che da sempre governano la Toscana. Questo tipo di gestione ha creato fobie collettive tese al rigetto della soggettività migrante, accusata di minare la “sicurezza” degli “abitanti”, intesa sia come sicurezza personale che come sicurezza lavorativa. Un vecchio stratagemma per scaricare i costi della crisi sui soggetti più deboli, creando dei capri espiatori collettivi, riducendo il costo del lavoro e creando un “esercito industriale di riserva” di schiavi. Questa è la realtà, fuori dalle pietose dichiarazioni istituzionali. Sono quindi la logica e la dittatura del capitale globalizzato, ormai applicate all’intera Europa, che rappresentano il brodo di coltura in cui “questo” tipo di stragi vengono a maturazione e non una generica “follia”. Ma il fattore dinamizzante, chi cioè fattualmente realizza questi assassinî di massa, altro non è che un nuovo-vecchio fascismo che esattamente nelle fasi di crisi delle regole capitalistiche – oggi più forse per un istinto di classe che per una “elaborazione politica”- interviene per dare un segnale della sua disponibilità “a collaborare”, a suo modo, con e per i padroni.
Quando Borghezio, della Lega Nord, afferma che le idee ed i temi focalizzati dal nazista norvegese Breivik -dopo che questo, il 23 luglio di quest’anno, aveva assassinato 91 giovani socialdemocratici- “sono le stesse nostre e sono ottime”; quando una legge dello Stato legittima le cosiddette “ronde” per ripulire le città dagli extra-comunitari mentre contemporaneamente parte dai ministri e dai ministeri un piano per riscrivere la storia e per così cancellare cosa è stato e cosa ha fatto il fascismo; quando due realtà presenti sul nostro territorio (pubblicamente fasciste) come Casapound e Casa G dichiarano “che i franchi tiratori fascisti di Pavolini, devono assurgere ad esempio e riferimento per la nostra gioventù”, non è difficile stabilire quale sia la linea ideologica che porta all’attuazione di queste stragi.
Non è inutile ricordare come il nostro contrasto alle “ronde”, bloccato forse non casualmente da un raid punitivo della Questura di Pistoia nell’ottobre 2009, stava e starà nella prospettiva più generale di accumulazione delle forze volte a respingere la chiusura degli spazi coerentemente anticapitalisti e contro la neo-fascistizzazione dello Stato.
La strage perpetrata a Firenze da un militante di estrema destra, frequentatore di Casapound di Pistoia, ci conferma la necessità di trasformare i processi contro gli antifascisti in altrettanti processi contro il “fascismo del secolo XXI”. Non possiamo non assumere che il fascismo è illegale e va combattuto in ogni sua manifestazione e giustificazione.
SOLIDARIETÁ AI LAVORATORI SENEGALESI UCCISI DA MANO FASCISTA!
VIVA LA SOLIDARIETÁ DI CLASSE INTERNAZIONALISTA!
Brigate di Solidarietà e per la Pace
nel Coordinamento Guevarista Internazionalista
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