E’ finita l’epoca delle ONG – Seminario Lucca 5 e 6 novembre 2005 – Introduzione

Seminario organizzato dalle Brigate di solidarietà e per lapace a Lucca il 5 e 6 novembre 2005

Il RUOLO DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE NELLA GLOBALIZZAZIONE NEOLIBERISTA

Intervento della: Assemblea Spazi Autogestiti di Lucca

Intendiamo iniziare questo forum spiegando il motivo che ci ha spinto ad organizzarlo.
Come molti di voi sapranno da circa tre anni esistono in Toscana le "Brigate di solidarietà e per la pace (brisop) che hanno avviato un percorso di conoscenza reciproca con la cooperativa agricola integrale "nuevo horizonte" e con la alianza por la vida y la paz nella regione del Peten in Guatemala. Ci sembra chiaro che il nuovo mondo possibile o ci sarà per tutti o non ci sarà per nessuno.
I disastri sociali ed ambientali provocati dalla globalizzazione neoliberista nel sud come nel nord del mondo sono sotto i nostri occhi. Per questo vogliamo sviluppare un nuovo modo di fare solidarietà internazionalista, contribuendo attivamente a rompere il rapporto di dipendenza e sudditanza del sud del mondo nei confronti del nord. Attraverso la conoscenza diretta abbiamo cominciato a costruire rapporti di collaborazione, su di un piano di assoluta parità e reciprocità, per creare un fronte comune nel nord e nel sud che assuma il superamento del neoliberismo come obbiettivo strategico. Va sottolineato come l’esperienza di "nuevo horizonte" e della alianza por la vida y la paz non siano isolate, ma siano parte di una serie di realtà che, nel continente latino americano, stanno sviluppando una lotta di emancipazione attraverso forme di contropotere e di alternativa sociale: in Salvador, Argentina, Brasile, Messico, Venezuela solo per ricordarne alcune. La sfida di costruire "nuove forme sociali" partendo dalla realtà nella quale si lotta, è d’altra parte necessaria e indispensabile anche da noi e per questo è importante conoscere quelli che la stanno già praticando.
Queste relazioni hanno portato a un reale scambio di idee e di sintesi su molte delle contraddizioni presenti in questa fase storica e politica. Uno stimolo forte da parte dei compagni guatemaltechi e colombiani è stato quello di confrontarsi e di denunciare il sistema delle organizzazioni non governative (O.N.G.) che operano in Sudamerica e nelle zone di conflitto. Stimolo e invito che abbiamo accolto favorevolmente sia come compagni dell’assemblea spazi autogestiti (asa) sia come SKA Sankara di Lucca. Lucca è il luogo più indicato per discutere di questa tematica visto che questa città è definita "la capitale del volontariato religioso ma anche laico". Oggi purtroppo l’ipocrisia mediatica interessata tende a far passare "l’umanitarismo" e "l’aiuto allo sviluppo" come uniche forme possibili per migliorare la vita di milioni di persone. In questo forum cercheremo di capire o di smascherare come funziona e a chi è funzionale il sistema delle O.N.G..
Il termine "organizzazione non governativa" definisce un insieme di organismi molto dissimili tra loro quanto a finalità, ideologie ispiratrici, ambiti di intervento, forme organizzative e dimensioni. Nell’ordinamento italiano, le O.N.G. appartengono alla categoria giuridica delle associazioni senza scopo di lucro (non-profit) di natura privata e volontaristiche, operanti nell’ambito della solidarietà e della cooperazione internazionale allo sviluppo. Esse sono disciplinate soprattutto dalla legge 49 del 1987, che ne prevede un accreditamento presso il Ministero degli Esteri al fine di accedere a finanziamenti e progetti ministeriali. In Italia c’è infatti la possibilità per le O.N.G. di richiedere un riconoscimento ufficiale di idoneità al Ministero degli Affari Esteri attraverso cui si può accedere ai finanziamenti governativi per la realizzazione dei progetti di cooperazione. Le organizzazioni che hanno ricevuto questo riconoscimento sono attualmente 129. I progetti delle O.N.G. sono finanziati da governi occidentali, dalla Banca Mondiale, dal Fondo Monetario Internazionale, dall’Onu e dall’Unione Europea. Di questi finanziamenti il 65% è assorbito dall’organizzazioni per i propri tecnici e stipendiati, le poche briciole e i pochi progetti vanno realmente alle popolazioni locali. La Banca Mondiale collabora con le O.N.G. dagli anni ’70 e la dimensione dei finanziamenti ai progetti di sviluppo da esse gestiti è passata da un 6% del 1973 ad oltre il 50% alla fine degli anni ’90. La Banca Mondiale è la principale istituzione che si serve delle O.N.G. per affossare lo stato sociale dei paesi del sud del mondo e sostituirlo con un assistenza sporadica, assistenzialistica e caritatevole, dipendente da progetti a scadenza e mai garantiti. Più di 2000 sono le O.N.G. che attualmente collaborano in modo stabile e regolare con l’ONU. Esse sono considerate parte integrante dei programmi di informazione, ovvero rappresentano una delle principali fonti di conoscenza per le situazioni di crisi mondiali. Dal 1968 ad oggi, attraverso varie risoluzioni, sono venute assumendo un ruolo consultivo nei confronti del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC). La preferenza per gli accreditamenti è data alle O.N.G. più grosse e meglio organizzate, strutturate in modo fortemente piramidale e con ingente apparato burocratico, e qualificate, inoltre, per le politiche di sviluppo economico. Fonte di conoscenza in questo campo sui temi più svariati: fame nei paesi poveri, crisi petrolifere e borsistiche, ecc. Attualmente si sta mettendo in atto l’estensione dello status consultivo delle O.N.G. anche nei confronti dell’Assemblea Generale, con sedute interattive prima delle sessioni generali tra stati membri e O.N.G.. S’intende anche garantire un più facile accesso delle O.N.G. alle informazioni e ai documenti. Inoltre, si prevede di rafforzare il loro rapporto con i governi dei paesi interessati agli aiuti e ai progetti di sviluppo. Di recente il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan ha dichiarato: "La società civile (leggi O.N.G.) è la nuova superpotenza del mondo. La collaborazione tra le Nazioni Unite e la società civile non è un’opzione, ma una necessità". Nell’immediato futuro le maggiori O.N.G. avranno voce in capitolo per quanto attiene ai programmi di ristrutturazione economica dei vari paesi destinatari di aiuti umanitari. In Europa la Convenzione di Strasburgo del 1986 ha conferito personalità giuridica alle O.N.G., le quali da allora sono impegnate a giocarsi in competizione tra loro i contributi per gli aiuti umanitari e allo sviluppo. Buona parte dei finanziamenti sono messi a disposizione di tali organizzazioni e addirittura è affidata loro la diretta gestione di determinate iniziative o interventi in ambito umanitario, culturale e sportivo. L’ufficio europeo per gli aiuti umanitari d’urgenza, diretto allora da Emma Bonino, ha avuto negli anni ’90 piena libertà di scelta nell’elargire milioni di euro a O.N.G. per la crisi nei Balcani e in Rwanda. Ricordiamo, a tal proposito, che proprio in Bosnia sono emersi collegamenti tra alcune O.N.G. e relativi finanziamenti governativi con la finalità, dietro copertura "umanitaria", di trasferimento di armi per preparativi militari. Inoltre, le ambizioni istituzionali delle O.N.G. legate ai governi più potenti, fomentano la loro concorrenza reciproca, per ottenere cospicui finanziamenti, fino a gonfiare le denunce degli abusi sui quali ciascuna di esse è "specializzata". A livello internazionale il numero delle O.N.G. è aumentato in modo esponenziale dalla metà degli anni ’70, in concomitanza con l’affermarsi dell’ideologia neoliberista, e il loro peso nell’ambito delle grandi organizzazioni di governo e di dominio economico è andato sempre crescendo, così come la massa di denaro (e potere) che sono state chiamate a gestire. A confermare l’indispensabile ruolo delle O.N.G. nelle politiche neoliberiste è intervenuto nel maggio 2005 il meeting del gruppo Bilderberg. Riunione non pubblicizzata che ogni anno raccoglie i più potenti finanzieri, industriali e politici del mondo, manager delle maggiori multinazionali, ministri dell’economia ecc., e traccia le principali linee da seguire nei mesi a venire da parte degli intervenuti. Le O.N.G. sono chiamate ad assumere un ruolo di collaborazione al governo mondiale delle risorse ambientali del nostro pianeta. Si prevede che siano attori di agitazioni a livello locale e di lobbismo a livello nazionale, includendo specificamente programmi di discredito ai danni di individui e organizzazioni che generano "pressione politica interna" o "azione popolare". Lo stesso Programma ambientale dell’ONU dovrebbe essere gestito interamente e direttamente da un corpo speciale di attivisti ambientalisti, scelti esclusivamente fra quelli appartenenti alle O.N.G. accreditate all’Assemblea Generale. Questo nuovo meccanismo provvederebbe alla creazione di una via diretta tra le O.N.G. locali "sul campo", affiliate alle O.N.G. nazionali ed internazionali, e i più alti livelli di governo globale. Questo invito alla "società civile" a partecipare nel governo globale paventato dai partecipanti al meeting è descritta come espansione della democrazia. Le idee discusse, se sviluppate, porteranno i popoli del mondo a vivere in un vicinato o quartiere globale, gestito da una burocrazia globale, sotto la diretta autorità di un esiguo numero di individui designati, e vigilato da migliaia di altri individui, pagati da O.N.G. accreditate, sostenitori di un sistema di valori che per molte persone è inaccettabile. Quindi lo smascherare queste pratiche è doveroso, affinché anche persone di buona fede o ingenue non siano inghiottite da questo sistema ipocrita e funzionale al neoliberismo. Questo forum provocatoriamente è stato intitolato: è finita l’epoca delle O.N.G.. Dall’"aiuto allo sviluppo" alla cooperazione antagonista contro guerra e neoliberismo. Ma sappiamo bene che le O.N.G. non sono certo in crisi e che sono destinate ad aumentare nei prossimi anni: sia dal punto di vista numerico che per quanto riguarda la loro influenza nei cinque continenti. Oggi è stimato che il 15% del totale degli aiuti internazionali passi attraverso di loro. Le statistiche sul numero delle O.N.G. sono notoriamente inaffidabili, ma la World Bank stima che il numero totale delle O.N.G. nazionali sia compreso tra 6000 e 30000. Per le CBO (Community Based Organizations) il numero dovrebbe essere superiore alle centinaia di migliaia. Una crescita imponente del numero delle O.N.G. internazionali: in base ai dati tratti dall’Unione delle Associazioni internazionali, negli ultimi dieci anni la loro presenza è pressoché raddoppiata per un totale di oltre 47.000. (2002) Alcuni osservatori ritengono che gli stanziamenti totali convogliati in tutto il mondo attraverso le O.N.G. superino gli 8,5 miliardi di dollari l’anno. E’ soprattutto ai governi, piuttosto che ai donatori individuali, che si deve il recente aumento dei finanziamenti alle O.N.G.. Nel 1970, i contributi del settore pubblico rappresentavano appena il 1,5% del loro bilancio. A metà degli anni ‘90, la proporzione era salita al 40% e continuava a crescere. L’Unhcr ha stabilito rapporti di collaborazione sempre più stretti con le O.N.G. nazionali. Durante la crisi bosniaca, oltre il 90% degli aiuti umanitari da esso forniti erano distribuiti da organizzazioni nazionali quali Merhamet, la Caritas e le sedi nazionali della Croce Rossa. Nel 1999 hanno collaborato con l’Unhcr ben 395 O.N.G. nazionali – il triplo rispetto a cinque anni prima – e, nello stesso anno, hanno realizzato quasi il 20% dei progetti dell’Alto Commissariato. Circa la metà dei programmi dell’Alto Commissariato è oggi attuata da O.N.G. internazionali, 34 delle quali hanno ricevuto, nel 1999, oltre 2 milioni di dollari ciascuna. Riteniamo necessario quindi comprendere i processi che sono in atto. Guerra e neoliberismo sono due facce della stessa medaglia: la guerra infinita e duratura è lo sfogo naturale che il sistema capitalista produce attraverso il potente esercito degli Stati Uniti d’America. L’obbiettivo da raggiungere per l’imperialismo Usa è il passaggio dall’economia mondo all’impero mondo. Il sistema dell’economia-mondo capitalista è, nella modernità, universalmente dominante. Sistema dell’infinitezza dell’accumulazione di capitale e di sviluppo tecnologico, della crescente produzione-consumo (da conseguirsi con la guerra nei casi di crisi da sovrapproduzione), della crescente polarizzazione planetaria (distribuzione gerarchica delle quote di plusvalore) conseguente alla crescente diseguaglianza di sviluppo. Economia-mondo capitalista strutturata in centro e periferie, il centro corrispondente a un polo imperiale egemonico rispetto ai diversi Stati che gli fan da corona, distinti in alleati, satelliti, colonizzati. Con equilibri mutevoli nel tempo per via della diseguaglianza di sviluppo o di guerra sia nel rapporto imperiale interno sia nei rapporti dei vari centri imperiali dell’economia-mondo capitalista. Donde, prima o poi, immancabile tentazione del polo più sviluppato (USA) di passaggio violento all’economia-mondo all’impero-mondo. L’epoca dell’economia mondo ha contraddistinto sino al 1989 la spartizione del mondo in zone d’influenza politica militare ed economica. L’obbiettivo dell’impero mondo a portata di mano è avvenuto nell’immediata deflagrazione dell’Urss con la prima guerra in Iraq (tempesta nel deserto) 1991. Passaggio che rischia di portare l’intero pianeta verso l’autodistruzione tramite il terrorismo statuale (del capitalismo occidentale) ed il terrorismo di rete "borghesie arabe" stanno schiacciando ogni istanza sociale dei movimenti popolari. La corsa al riarmo nucleare da parte di potenze continentali come Cina Russia e India ci avvertono che lo scontro interimperialistico è già in atto. Tutto questo avviene all’interno di una crisi economica spaventosa di sovrapproduzione dove ogni contendente non può retrocedere. Il massacro bellico nelle periferie del mondo ridotte a terre di conquista per le risorse energetiche si accompagna al massacro sociale nei paesi occidentali, con la cancellazione di ogni tipo di diritto privandoci di qualsiasi forma di servizio sociale rendendoci tutti invendibili e malveduti. I demagoghi e i teorici neocons dell’impero sostengono che questo sarà il secolo a stelle e strisce. Impero che s’impone a governare l’intero pianeta, impero che si fonda sulla proprietà privata e di conseguenza fa del mercato la legge naturale che regola tutto e tutti. Gli effetti del capitalismo oggi sono tangibili nell’espropriazione delle risorse e delle terre, nella devastazione ambientale, nello sfruttamento del lavoro, nelle migliaia di uomini e donne migranti che muoiono nei nostri mari o vengono detenuti per aver osato ricercare una vita più dignitosa, fuggendo dalla fame o dalla guerra. Le legislazioni sempre più repressive vanno di pari passo con i vari trattati economici come il Nafta- Tlc – Ppp – Alca ed anche il trattato di Mastrich ci impongono regole per massimizzare i profitti per multinazionali e potentati economici. Trattati in cui le popolazioni autoctone si vedono depredare grazie a governi collusi i propri territori e le loro risorse energetiche, acqua, petrolio, gas ecc. É in questo contesto che le O.N.G. divengono un tassello importante del sistema di dominio. Come ha sostenuto lo stesso Colin Powell il 26 ottobre 2001 dichiarando: << vorrei poter essere realmente certo che abbiamo le migliori relazioni con le O.N.G., tanto importanti per noi come moltiplicatori di forze. Esse rappresentano una parte importantissima del nostro assetto di combattimento. Siamo infatti tutti impegnati nel perseguimento di uno stesso, unico obbiettivo: quello di aiutare l’umanità, di aiutare chiunque nel mondo si trovi nel bisogno o soffra la fame, per dare a tutti la possibilità di sognare un futuro più radioso >>. infatti le O.N.G.: Procurarano vantaggi economici al grande capitale, quello soprattutto, che vola all’estero. Compiono operazioni di "copertura", di "spionaggio", di propaganda, ovvero di filtro per attività illecite (finanziamenti neri, traffico di droga, fornitura di armi, ecc). Rispetto all’invadenza delle grandi O.N.G. legate alle transnazionali e alle organizzazioni sovrastatuali, l’infima minoranza di quelle piccole e autonome può ben poco, oggi, sotto il predominio del modo capitalistico della produzione sociale. Nel dicembre 2004 in Afghanistan il ministro della pianificazione ha rassegnato le dimissioni, in seguito al rifiuto da parte del governo della sua proposta di spazzare via 2000 agenzie umanitarie (l’80% di quelle operanti nel paese), da lui etichettate come inefficienti e corrotte. Solo a Kabul, il numero delle O.N.G. registrate è di circa 2500. Molte di esse sono possedute e gestite da signori della guerra, ministri e membri delle famiglie dei precedenti leaders Jehadi. In Colombia l’enorme proliferazione di migliaia di O.N.G. ha il duplice obiettivo di vanificare la "nuova" militanza nelle piccole O.N.G. meno pericolose da parte di ex "sinistri" e di costruire un’altra rete di O.N.G. filoamericane per la gestione "formale" dei fondi dell’"assistenza" mondiale, al fine di preparare il terreno all’azione militare prevista dal Plan Colombia e ridurre a "spettacolo" e folclore ogni potenziale antagonismo. Fin dal 1984 è in funzione negli Usa la Ned [National endowment for democracy, fondazione nazionale per la democrazia – simili fondazioni sono "organizzazioni non governative senza fini di lucro"], creata e finanziata dal governo, ma diretta e amministrata autonomamente da uomini d’affari e sindacalisti, professori e politici. Sorta sotto la dirigenza reaganiana, tale struttura ha fatto da paravento alle operazioni occulte della Cia attraverso altre quattro istituzioni parallele. La funzione internazionale di questa fondazione, come di altre simili, è di fare da filtro a finanziamenti politici in grado di garantire una copertura per il conseguimento di fini specifici. Contro il dominio del capitale movimenti formati da intere popolazioni si battono quotidianamente per la loro dignità per la loro sussistenza e per il futuro dei propri figli. Questi compagni ci hanno invitato a confrontarsi su gli "aiuti allo sviluppo" o al sistema delle O.N.G.. Riteniamo che all’interno di una crisi di sovrapproduzione lo sviluppo sia una chimera irraggiungibile sia dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Durante il 1999 nella "guerra umanitaria" alla Jugoslavia vi sono critiche alla condotta delle O.N.G. come nel caso della Missione Arcobaleno ma non vi è stata mai una presa di posizione ferma e determinata. Ma è proprio durante gli anni ’90 che le cose sono cambiate: È avvenuta una profonda trasformazione nella natura stessa delle O.N.G.: abbandonato lo spontaneismo degli anni ’80, con tutti i suoi rischi e limiti, ma anche con una maggior autonomia rispetto ai governi e alle istituzioni internazionali. Le O.N.G. odierne per essere riconosciute dai grandi organismi mondiali e dai governi nazionali e aver accesso così ai finanziamenti e agli sgravi fiscali, hanno dovuto assumere una veste più strutturata identificando con precisione il proprio ambito di intervento, i propri obiettivi e adottando criteri di valutazione dei progetti, a iniziare da quello di sostenibilità. Oggi è evidente quale sia il ruolo delle O.N.G. all’interno dei processi neoliberisti, le l’esempio più eclatante è l’Iraq. Il caso più clamoroso è quello di Barbara Contini nominata nel febbraio 2004 governatore per la cpa ( coalition provisional authority la coalizione occupante) della provincia di Dhi Qar, nel sud dell’Iraq, dove si trovano i militari italiani con base a Nassirya. Lei del resto già prima della nomina a governatore era impegnata nella cpa a Bassora, dopo aver curato in quella città, per buona parte del 2003 i progetti del Cesvi un’organizzazione non governativa italiana. Questo è solo un esempio di com’è sottile il filo che unisce i poteri dominanti con queste strutture "volontaristiche".