primo contributo BRISOP alla assemblea del “forum Palestina” che si è svolto a Roma

LO
STATO SIONISTA DI ISRAELE CONTRO I POPOLI LATINOAMERICANI.

PREMESSA.

Con questo
sintetico contributo -che in maniera indiretta risponde in parte
anche ad alcune delle “10 domande” sul sionismo formulate lo
scorso anno dal Forum Palestina- vogliamo fissare concreti aspetti
delle politiche criminali che lo Stato sionista di Israele ha
applicato ed applica contro le lotte di emancipazione sociale delle
masse popolari latinoamericane.

Non diciamo su
questo tema cose nuove -chi segue il processo globale
dell’imperialismo le ha ben presenti- ma riteniamo ugualmente utile
ricordarle, anche in funzione di una futura esterna ed articolata
loro utilizzazione nelle iniziative che necessariamente
implementeremo.

DALLA TERRA DEL FUOCO

ALLA SELVA LACANDONA,

NULLA È CASUALE

In questo teatro
operativo, di peso continentale, lo Stato sionista di Israele si
muove con coerenza perseguendo, per la riproduzione ed il
rafforzamento della sua peculiare politica imperialista, i seguenti
interdipendenti e necessari obiettivi:

– la rapina delle immense risorse che si trovano in questo ricco e
sconfinato territorio (riserve d’acqua, petrolio, gas naturale,
materie prime strategiche, etc.);

– la sicura garanzia di sfruttamento, per il capitale finanziario
sionista, della inesauribile manodopera locale partendo da condizioni
di regimi lavorativi di tipo “maquila” o “zone franche”;

– la costruzione ed il mantenimento al
potere di classi dirigenti nazionali funzionalmente subordinate a
garantire le condizioni sopra enunciate.

L’evidente corollario che deriva dal perseguimento dei suoi obiettivi
imperialisti -che si relazionano dialetticamente con quelli degli
Stati Uniti, producendo, sino ad oggi, come risultato visibile, una
azione sinergica tra la politica espressa dalla dirigenza del
fondamentalismo cristiano di estrema destra statunitense e quella
sionista- è la realizzazione di una REPRESSIONE SENZA LIMITI e
scientificamente razionale in tutte le situazioni, nazionali e
regionali, che vedano le organizzazioni popolari latinoamericane
lottare per un cambio sociale effettivo. Analizzeremo, per provare
queste affermazioni, tre momenti distinti e di scala distinta che si
riferiscono rispettivamente a Guatemala, Honduras ed Argentina.. Le
tre scelte sono in parte motivate dalle nostre relazioni dirette,
“storicamente” consolidatesi attraverso percorsi di concreta e
reciproca solidarietà e di scambi di esperienze nelle distinte
realtà di lotta. Ma sono esempi che possono quasi essere
letteralmente riproposti (con eccezione del Guatemala) per il
Salvador, il Nicaragua, la Colombia, il Venezuela, la Bolivia,
l’Uruguay, il Cile …

GUATEMALA: iniziando nel 1977,
con l’addestramento dato ed il coinvolgimento diretto “per e in”
un genocidio …

il popolo
guatemalteco ha pagato con 200.000 morti e 40.000 “desaparecidos”
la sua lotta per il cambio sociale. Nel perpetrare questo genocidio,
così definito anche dalle nazioni Unite, lo Stato sionista di
Israele ha una grande responsabilità. Dal 1977 al di là della
vendita di armi -in sostituzione di quelle provenienti dagli Stati
Uniti costretti a sospendere, almeno apparentemente, l’aiuto militare
all’esercito guatemalteco a causa delle irrefutabili prove dei
massacri da esso compiuti contro la popolazione civile- i sionisti
hanno infatti responsabilità operative nella realizzazione del
genocidio, che ricade, in particolare, sull’Istituto Centrale di
Operazioni e Strategie Speciali meglio conosciuto come “Mossad”.

Se dal 1977 le armi israeliane sono
state tante e fondamentali -11 aerei da trasporto Arawa, 10 blindati
RBY-MK, 15.000 fucili d’assalto Galil, 4000 mitragliette Uzi, 900
mortai da 81 mm, tre guardia coste Dabier, sistemi di trasmissioni
tattiche, un sistema antiaereo integrato con radar, installazione di
fabbriche militari in Alta Verapaz- il ruolo del “Mossad” è
stato però strategico:

– ha completato
l’addestramento delle truppe speciali “kaibiles”, in realtà
assassini professionali che hanno realizzato nel proprio Paese
l’equivalente di 600 stragi come quella che i nazisti fecero a
Marzabotto (applicando la “strategia” conosciuta sotto i nomi di
“terra bruciata” o “togliere l’acqua al pesce”);

– ha trasmesso al selezionato “Stato
Maggiore Presidenziale” la sua esperienza accumulata nelle pratiche
di contenzione-repressione-eliminazione contro il popolo palestinese,
portando nella realtà del teatro operativo guatemalteco
l’equivalente dei loro “villaggi” modello;

– ha permesso di installar e gestire,
attraverso tecnici della “Tadiran Israel Electronics Industries, la
informatizzazione delle quantità di consumi di ciascun nucleo
abitativo, nella capitale (acqua, luce); permettendo così un
capillare controllo su una popolazione vicina (allora, 1977-1978) al
milione di abitanti (!!!) cosa che ha a sua volta permesso
l’individuazione, e la seguente liquidazione, delle basi clandestine
delle guerriglia urbana guatemalteca;

– ha ideato e contribuito alla gestione
delle “Pattuglie di Autodifesa Civile”, complessa (dal punto di
vista della guerra psicologica) struttura para-militare che ha svolto
un ruolo non secondario, con un milione di “arruolati”, nel
controllo e nella repressione sul terreno della popolazione rurale.

 

Dice “Rony” un nostro compagno già
capitano delle “Fuerzas Armadas Rebeldes”: “… l’imperialismo
statunitense, i governi criminali che lo rappresentano sono coloro
che hanno addestrato i “kaibiles” perché assassinassero il loro
stesso popolo e sono quelli che li hanno armati, insieme al governo
israeliano e ciò bisogna che si sappia e per questo dobbiamo
conoscerci, come popoli. Ho parlato di governo israeliano, perché
noi il suo coinvolgimento lo abbiamo provato di persona. Quando i
“kaibiles” ono in Poptún un nordamericano, il governo
degli Stati Uniti “condannò” questo assassinio e apparentemente
ritirò l’appoggio all’esercito guatemalteco. Ed fu qui che i
nordamericani vennnero “sostituiti” definitivamente dagli
israeliani! Sono stati poi loro, gli israeliani, che hanno
garantito armi ed addestramento militare. Per i villaggi modello, per
la strategia della terra bruciata, per le esecuzioni
extra-giudiziali, per le torture sofisticate.

La zona operativa di un nostro fronte,
il “Mardoque Guardado”, includeva i villaggi de “Le Croci”,
“Le Due Erre”, “Palestina” (!), “Betlemme” (!)
“L’alberino” … praticamente l’estremo lembo del Petén che il
fiume “Usumacinta” separa dalla Selva Lacandona: è qui che con i
nostri occhi abbiamo visto cosa gli israeliani avevano insegnato ai
“kaibiles”… lo abbiamo visto con i nostri occhi …” (i
villaggi che “Rony” cita sono stati rasi al suolo, con la
violazione, la mutilazione e l’uccisione della totalità dei suoi
abitanti essenzialmente donne e bambini. Nella ultima pagina abbiamo
inserito l’invito della Cooperativa "Nuevo Horizonte", di
cui "Rony" fa parte, alla UCPD)) .

HONDURAS: … continuando nel
presente con la partecipazione ad un colpo di Stato contro un governo
democraticamente eletto …

come prima
accennato, il defilamento tattico degli Stati Uniti nella conduzione
operativa della Guerra di Bassa Intensità in Centro America, anni
’80 – inizio ’90, ha portato Israele anche in Honduras. Honduras era
evidentemente un paese “chiave” per la pianificazione e la
direzione della guerra controrivoluzionaria in quella Regione. La sua
vantaggiosa posizione e conformazione geo-strategica garantiva
infatti (e continua naturalmente a garantire) la facile penetrazione
per linee interne, da nuclei di “commandos” a “grupos de
tarea”, nell’area del conflitto allora in atto: Nicaragua, El
Salvador, Guatemala. Era quindi evidente, per gli Stati Uniti, come
Honduras dovesse essere assolutamente preservato non solo dalla
presenza della guerriglia, ma anche dalla esistenza delle classiche
organizzazioni della sinistra. La storia del terrorismo di Stato
applicato in questo Paese è quasi totalmente sconosciuta, anche
perché si è trattato di un terrorismo altamente selettivo che
attraverso la cattura, posteriore tortura, assassinio e sparizione
individuale ha sommato più di 5.000 morti tra quadri e dirigenti di
partiti e sindacati delle forze popolari (ma anche avvocati, medici,
coinvolti nella difesa o nella cura di supposti terroristi). Unica
eccezione, anche questa sconosciuta, il massacro (1982) di una
colonna guerrigliera di 120 uomini (comandata da “Chema”)
sorpresa nel Dipartimento di Olancho: circondati da una Brigata
dell’esercito honduregno, fatti prigionieri e poi assassinati a
sangue freddo secondo la filosofia operativa che contraddistingueva
i “freedom fighters” … Eccidio che mise il punto finale ai
tentativi insurrezionali di massa.

L’intervento di
Israele in Honduras ha intercettato due assi principali: il primo è
quello della somministrazione ed uso di armamento convenzionale
prodotto da Israele; il secondo quello della pianificazione
contro-insurrezionale (interrogatori, torture, assassinii selettivi),
della guerra psicologica attraverso la Sezione di Servizi Speciali
(Metsada) e del cosiddetto “antiterrorismo”. Del primo si occupò
pubblicamente nel 1982 il Ministro della difesa israeliana, Ariel
Sharon, che in compagnia del generale David Ivry, comandante in capo
della aviazione sionista “donarono” all’esercito honduregno 12
aerei Kfir, varie installazioni radar ed accordarono l’arrivo di 100
(su 400 dislocati in tutto il Centro America) consiglieri militari
essenzialmente provenienti dal Mossad. Furono chiaramente essi che
svilupparono il secondo asse di intervento addestrando e dirigendo il
“Battaglione 316” il più sanguinario ed efficiente “squadrone”
della morte operante in Honduras, responsabile della gran parte dei
già citati 5.000 assassinii.

Alcuni degli ufficiali superiori del
Mossad operativi in Honduras, vi resteranno ed una parte si
naturalizzerà. Come rispettabili e facoltosi uomini d’affari
manterranno continuità informativa e collaborazione con le
“strutture di sicurezza” del Paese che li ospita: Jacob Levi,
Jehad Leiner, Yehuda Leitner sono tra questi e nota, in quanto
pubblica malgrado la loro volontà, è la loro partecipazione al
colpo di Stato del 28 giugno del 2009 contro il presidente Manuel
Zelaya Rosales. Naturalmente il governo di Israele è stato uno dei
primi (tra i pochi) nel riconoscere il governo golpista di Robertp
Micheletti, assicurandogli, attraverso il generale israeliano Baruch
Ziv “proprietario” di una impresa coperta del Mossad, la Global
SCT, il rifornimento di armi, munizioni e ricambi di tutte le
componenti del parco militare dell’esercito honduregno.

 

ARGENTINA: …sino ad arrivare
alla direzione operativa e politica della repressione contro singoli
Movimenti Popolari …

dal dicembre 2008
il "Movimiento Teresa Rodríguez" (MTR) ed il "Frente
de Acción Revolucionaria" (FAR) sono stati tra i principali
promotori delle forti manifestazioni di protesta per l’olocausto
palestinese perpetrato dallo Stato sionista di Israele attraverso la
cosiddetta operazione "piombo fuso" (una tra le moltissime
azioni di questo olocausto). Le manifestazioni di piazza, le
assemblee popolari, le iniziative pubbliche sviluppate da MTR-FAR non
si sono però limitate a denunciare lo sterminio della popolazione
civile palestinese ed a chiedere concreta solidarietà alla lotta di
questo popolo, ma hanno legato politicamente queste due azioni:

– al ruolo che il sionismo, come importante componente del capitale
finanziario argentino, ha avuto ed ha nella lotta di classe del loro
paese;

– ai legami, così stretti da formare
un tutto unico, tra lo Stato sionista di Israele ed il capitale
finanziario gestito a livello planetario dal sionismo.

MTR-FAR, nello svolgere queste sue
tesi, ha contemporaneamente reso visibile una delle tante grandi
menzogne che lo Stato di Israele tenta cinicamente di utilizzare per
legittimare la sua aggressività imperialista: quella di
autoproclamarsi protettore degli ebrei, di tutti gli ebrei, e
protagonista attivo della loro difesa arrogandosi il diritto di
intervenire in qualunque situazione (sempre esterna) al fine di
“eliminare sul nascere” tutte quelle condizioni che potrebbero
portare a soluzioni equivalenti a quelle applicate dal nazismo sulle
comunità ebraiche.

L’MTR-FAR ha smentito con prove
evidenti la favola della Stato di Israele “protettore” degli
ebrei. Ha infatti ricordato:

– come durante la dittatura militare
(1976-1983) dei 30.000 “desaparecidos” 2.000 di questi, più del
6 per cento, fossero ebrei (un rapporto, tra l’altro, 16 volte
superiore a quello tra ebrei ed il totale della popolazione argentina
che è meno del 4 per mille) e come lo Stato di Israele non abbia
mosso un dito per “proteggerli” (UNICA eccezione quella del
giornalista Jacobo Timerman che accettò in quel momento il silenzio
in cambio della vita) ;

– come l’allora console dell’Ambasciata
di Israele (1978-1981), Pinjas Avivi, abbia dovuto ammettere che
l’atteggiamento di totale indifferenza verso questi assassinii, come
detto perfettamente conosciuti, fosse dovuto al fatto che “non
volevamo danneggiare le buone relazioni diplomatiche tra Israele e
Argentina, dimostrate anche dalle nostre grandi forniture di armi a
quel governo”.

Se questa era la qualità della
protezione dello Stato di Israele al “suo popolo” durante la
dittatura, tale essa rimaneva anche dopo il 1983.

Anzi … Fuori dal governo illegale dei
militari golpisti, però, questa menzogna, di Israele “paladino”
di ogni ebreo, diveniva più difficile da smascherare a differenza di
quella legata ai fatti (ed ai numeri) dei “desaparecidos”. Sono
dunque solo le singole testimonianze di chi, ebreo, occupava in
qualunque modo un posto di lotta nella sinistra di classe che la
rendono palese. È interessante, a questo proposito, la dichiarazione
che rilascia Nestor Koan, un intellettuale ebreo, ora docente di
filosofia all’Università di Buenos Aires, su un accadimento (anni
’90) da lui vissuto in prima persona: “ricordo che da ragazzo nei
primi anni del Liceo, ritornando a scuola dopo il nostro “giorno
del perdono” (nel quale eravamo esentati dalla frequenza
scolastica) trovammo pitturata sui nostri banchi una enorme croce
uncinata con accanto il nostro nome. Come militanti del Collettivo
Studentesco facemmo una denuncia pubblica di questo grave atto
antisemita e, come dirigenti del medesimo, bussammo alle porte di
numerosi giornali perché pubblicassero almeno una nota. Nessuno
pubblicò nulla ad eccezione di “Nuova Presenza” che anche
durante la dittatura era stato un baluardo culturale della resistenza
popolare. Chiaramente, dopo la nostra denuncia, vennero a scuola
membri della OSA (Organizzazione Sionista Argentina); uno di essi era
un dirigente particolarmente noto, con un peso politico nazionale.
Davanti a loro, al rettore ed al neo-nazista (che avevamo individuato
e che era accompagnato dal padre), eravamo noi, gli ebrei
minacciosamente offesi. Nel mezzo dell’animata discussione il
rettore, un vero reazionario che aveva appoggiato la dittatura,
segnalandomi con il braccio teso, disse al dirigente sionista: “Ma
questo studente è un marxista e milita nel fascismo rosso!”.
Immediatamente il “nostro” dirigente perse interesse per il
giovane neo-nazista, per le svastiche, per l’aggressione antisemita e
cominciò ad insultarmi. Io non capivo nulla. Ma non veniva a
difenderci dai nazisti! Insomma, per questo alto dirigente sionista
argentino era molto più pericoloso uno studente marxista ebreo che
un nazista che ci riempiva di svastiche … Da aggredito e
denunciante ero passato ad essere accusato e da un ebreo!
Incredibile! Non capivo veramente nulla. Anni dopo lo compresi,
invece, molto bene …”

Continuando nelle sue argomentazioni,
MTR-FAR rende visibile come la Legge 26.437 finanzi con denaro del
popolo argentino lo sviluppo industriale-militare israeliano, e come
tutto ciò non sia casuale ma dovuto al fatto che il governo di
centro-sinistra dei Kirchner è e sarà fortemente condizionato da
personaggi come Eduardo Elsztain, sionista nato in Argentina,
Tesoriere dell’auto-denominato “Consiglio Mondiale Ebreo”,
latifondista tra i maggiori del paese, proprietario di IRSA la più
grande impresa fondiaria ed immobiliare argentina, consigliere
personale dei Kirchner e primo “lobbista” per la elezione a
Presidente di Cristina Kirchner (nel suo Hotel Continental era
installata tutta la logistica ed ospitato tutto il personale che
dirigeva la campagna elettorale di Cristina).

Per unire le analisi alla prassi, con
la parola d’ordine “blocchiamo chi blocca”, MTR-FAR ha deciso di
convergere con i suoi militanti su tre luoghi simbolo, dove: ha
isolato per lungo tempo gli uffici di IRSA reclamando “terra e casa
per i lavoratori argentini”, ha manifestato davanti alla
Ambasciata di Israele responsabile dell’olocausto palestinese ed ha
circondato la sede di AMIA (Associazione Mutuale Israeliana
Argentina, mondialmente conosciuta per l’auto-attentato perpetrato
dal Mossad) ripudiando la presenza del terrorista israeliano Yoav
Bar-On.

Molte sono le organizzazioni politiche
e sociali che rispondono e che fanno propria l’idea di unire la
solidarietà alla Resistenza Palestinese con la lotta anticapitalista
nel proprio Paese: “Coordinamento dei Quartieri in Lotta”,
“Convergenza di Sinistra”, “Movimento della Sinistra
Rivoluzionaria”, “Ricostruzione Guevarista”, “Movimento del
Braccio Libertario”, …

La cosa stava peggiorando continuamente
per il sionismo ed anche per il governo; dovevano intervenire,
sapendo però cogliere il momento opportuno, per scatenare una
repressione “esemplare” su MTR-FAR, come richiesto da tempo dalla
Ambasciata israeliana. Il momento si concretizza il 17 maggio giorno
del 61° anniversario dello Stato sionista di Israele. Per
festeggiarlo, il sindaco di Buenos Aires Mauricio Macri organico alla
destra neoliberista e pure lui padrone capitalista, presenti la OSA,
la AMIA e lo stesso Ambasciatore israeliano, ha organizzato un
“ricevimento” pubblico nella piazza antistante al palazzo
comunale. Un gruppo di 30 militanti dell’MTR-FAR si è presentato a
questo atto ed ha iniziato a distribuire volantini dove veniva
denunciato il genocidio del popolo palestinese perpetrato dallo stato
sionista d’Israele. La polizia argentina presente si è rapidamente
defilata lasciando libero il terreno e permettendo così l’immediato
e violento attacco dei servizi di sicurezza israeliani presenti
(Mossad ed OSA). Sono così stati picchiati e fatti prigionieri dai
sionisti -in omaggio alla sovranità nazionale sempre rivendicata dal
governo dei Kirchner- cinque militanti dell’MTR-FAR poi consegnati
alle autorità argentine che li incarcereranno immediatamente. Il
“democratico” e “progressista” governo argentino viene
sottoposto dalle ambasciate di Israele e degli Stati Uniti ad una
forte pressione perché anche in Argentina passi l’equazione:
antisionismo = antisemitismo = nazismo; con una logica coerente alle
necessità di capitalismo dipendente che la borghesia argentina
esprime, il governo argentino obbedisce. Per questo, non essendovi
elementi che impediscano ai cinque di recuperare la propria libertà,
vengono ritardati i tempi legali di decisione dando
contemporaneamente l’ordine di perquisire “Castelli”, base
“storica” del MTR in Florencio Varela.. La polizia durante la
“perquisizione” ha “trovato” in un bagno e senza la presenza
di alcun testimonio, due pistole ed una “molotov”. Questo
“ritrovamento” motiva l’arresto di altri dieci militanti
dell’MTR che si trovavano in “Castelli” (tre verranno in
seguito rilasciati).

In questo “scenario” in divenire,
domenica 24 maggio parte il mandato di cattura internazionale per
Martino, Segretario generale dell’MTR. Inizialmente i capi di
imputazioni sono pesanti: tentato omicidio, appartenenza ad
organizzazione terrorista, razzista e neo-nazista; a Roberto Martino
si imputa la pianificazione intellettuale e la gestione politica di
tutto quanto è accaduto.

Ad oggi, scarcerati in luglio i dodici
compagni e compagne, riconosciuto che per due di loro non vi è luogo
a procedere, restano dieci in attesa del processo (con imputazioni
comunque pesanti, anche se sono decadute quelle di tentato omicidio
ed organizzazione terrorista) ed un undicesimo, il Segretario
Generale Roberto Martino, tuttora costretto alla latitanza, ricercato
con mandato di cattura internazionale.

LO STATO SIONISTA DI

ISRAELE È UN PERICOLOSO

NEMICO DELLE MASSE

POPOLARI LATINOAMERICANE.

DUNQUE: non è lo
Stato sionista di Israele uno Stato sotto attacco, uno Stato che deve
difendere i propri confini, il proprio popolo da pericoli mortali ma
è, invece, uno Stato che porta repressione, sterminio; incurante
anche della vita di quegli ebrei che non condividono la sua politica
sionista, la sua politica imperialista. Gli enormi lutti che Israele
ha causato ai popoli latinoamericani devono quindi essere resi
visibili e denunciati. La decisione di schierarsi nel passato e nel
presente contro movimenti di massa che con le loro lotte sociali, a
“10.000” chilometri da Israele, in nessun modo rappresentano un
pericolo per la sua esistenza non deve però restare senza risposta.
I militanti dei Movimenti, Partiti, Fronti dei paesi latinoamericani
hanno chiaro questo scenario, lo soffrono direttamente e
quotidianamente e per questo hanno tutta la volontà, la decisione e
soprattutto il diritto di allacciare quei fili di nuovo
internazionalismo che produrrà una necessaria ed imprescindibile
comune risposta politica, in testa il popolo palestinese, allo Stato
sionista e genocida di Israele.

BRIGATE DI
SOLIDARIETÀ E PER LA PACE

Toscana,
22 febbraio 2010.

CARTA
ABIERTA

A
LAS
COMUNIDADES,
ASOCIACIONES Y ORGANIZACIONES POPULARES DE ITALIA PARA CONDENAR LA
GENOCIDA GUERRA DE AGRESIÓN DESATADA POR ISRAEL EN CONTRA DE LOS
HERMANOS SPUEBLOS DE LÍBANO Y PALESTINA

Y
PARA PONER EN MARCHA UNA PEQUEÑA PROPUESTA DE SOLIDARIDAD.

QUERIDAS
COMPAÑERAS/OS, HERMANAS/OS Y AMIGAS/OS:

LES HABLAN LAS MUJERES Y
LOS HOMBRES DE LA COOPERATIVA AGRÍCOLA

"NUEVO
HORIZONTE
"
UBICADA EN EL PETÉN, NORTE DE GUATEMALA.

NOS
PERMITIMOS ENVIARLES ESTA CARTA, DEBIDO TAMBIÉN A QUE MUCHAS VECES
HEMOS LLEGADO A ITALIA PARA REALIZAR INICIATIVAS EN MUCHAS CIUDADES Y
PUEBLOS DE SUS PAÍS. INICITIVAS ENFOCADAS A
RECIBIR
Y BRINDAR
APOYO
PARA QUE NUESTROS PUEBLOS PUEDAN ALCANZAR UN CAMBIO SOCIAL QUE
PERMITA UNA VIDA DIGNA PARA TODOS, EN LA CUAL LA PAZ ES UNA
COMPONENTE PRIMORDIAL.

EL
CONOCIMIENTO DIRECTO CON LA GENTE DE ITALIA, NOS TENÍA COVENCIDO
QUE, FRENTE A LA AGRESIÓN DEL ESTADO DE ISRAEL CONTRA LOS PEBLOS
LIBANÉS Y PALESTINO, SE HUBIERA MONTADO DE PRONTO, DONDE USTEDES,
UNA FUERTE CAMPAÑA DE APOYO POLÍTICO Y SOLIDARIO PARA LOS DOS
PUEBLOS ESOS.

NO HA SIDO
ASÍ Y LA COSA NOS HA MARAVILLADO MUCHO, MUCHÍSIMO.

LO
QUE NO NOS HA MARAVILLADO PARA NADA
,
ES LA ALEVOSA
ACTUACIÓN DEL ESTADO DE ISRAEL. NOSOTROS, LOS PUEBLOS DE AMÉRICA
LATINA, ESPECIALMENTE LOS GUATEMALTECOS, LO CONOCEMO MUY BIEN: COMO
ENEMIGO NUESTRO, ES DECIR, COMO ESTADO QUE HA FUERTEMENTE APOYADO A
LAS DICTATURAS LATINOAMERICANAS CULPABLES DE GENOCIDIO EN CONTRA DE
SUS PUEBLOS.

EN
GUATEMALA EL ESTADO DE ISRAEL HA BRINDADO A LOS DICTATORES DE TURNO
RECURSOS HUMANOS Y MATERIALES: ASESORES PARA INTERROGATORIOS
(TORTURAS), ASESORES PARA LA CONSTRUCCIÓN DE "POLO DE
DESARROLLO" (CAMPOS DE CONCENTRACIÓN), ARMAMENTO DE DISTINTA
CLASE. TODO ESTE APOYO CONTIBUIÓ A ASESINAR A DOCIENTOS MIL NIÑAS,
NIÑOS, MUJERES Y ANCIANOS (NO GUERRILLEROS) DE NUESTRO PUEBLO.

A CASO EL
PUEBLO DE GUATEMALA ¿TIENE LIMITES TERRITORIALES CON ISRAEL, Y
AMENAZA SU "SEGURIDAD"? PERO EL ESTADO DE ISRAEL NO HA
PERDIDO ESTA ACTITUD CRIMINAL: TODAVÍA LO MISMO, HOY; ESTA VEZ EN
BOLIVIA, PARA CONTRARRESTAR LAS LIBRES DECISIONES DE ESTE PUEBLO.

TIENEN,
USTEDES, BASTANTE INFORMACIÓN SOBRE LA CUAL REFLEXIONAR.

NUESTRA
PROPUESTA DE SOLIDARIDAD:

FRENTE A
LA BARBARIE QUE GOLPEA CRIMINALMENTE A LAS/OS NIÑAS/OS
PALESTINAS/OA, ASUMIMOS EL HONOR DE INVITAR A TRES NIÑOS/AS Y UN/UNA
ACOMPAÑANTE EN NUESTRA COPERATIVA POR AL MENOS UN AÑO;

PARA QUE
SE RECUPEREN, CONOSCAN Y SE EDUQUEN EN LA SOLIDARIDAD ENTRE LOS
PUEBLOS. QUE SEPAN QUE NUESTRAS LUCHAS FUIMOS OBLIGADOS A LIBRARLAS
POR HABER QUERIDO TENER TABAJO, EDUCACIÓN, SALUD; ES DECIR UNA VIDA
DIGNA, INDEPENDIENTEMENTE DE DIFERENCIAS ÉTNICAS O RELIGIOSAS.

LA JUNTA
DIRECTIVA DE LA COOPERATIVA AGRÍCOLA NUEVO HORIZONTE.

23
de agosto 2006