PER LA LIBERTÀ DI ROBERTO MARTINO!

SOLIDARIETÀ
A LUI ED AI COMPAGNI/E DELL’MTR-FAR!

Alle ore 02:00 di
martedì 4 maggio forze della “sicurezza” argentine hanno fatto
irruzione nella casa dove si rifugiava ROBERTO MARTINO, nella zona
ovest della “Grande Buenos Aires”, arrestandolo. Roberto,
Segretario Generale del “Movimiento Teresa Rodríguez” (MTR) e
dirigente del “Frente de Acción Revolucionaria” (FAR), era
ricercato dal 20 maggio 2009 sulla base di assurde e FALSE accuse che
vanno dalle lesioni, alla tenenza di armi da guerra, alla prepotenza
ideologica (voler imporre le proprie idee con la forza) ed
all’antisemitismo.

I FATTI MOTIVANTI LA PERSECUZIONE.

Il tentativo dell’MTR-FAR di
realizzare, il 17 maggio 2009, una contromanifestazione -a fronte di
quella ufficiale per celebrare il 61° anniversario della nascita
dello Stato sionista di Israele- per denunciare alla cittadinanza la
sua politica guerrafondaia e la sua permanente violazione dei Diritti
Umani culminati nell’olocausto di Gaza, è la scintilla che provoca
l’incendio.

Il tentativo viene immediatamente e
pesantemente criminalizzato (e represso brutalmente dalle forze
israeliane di sicurezza (!!!) presenti) e motiva la illegale
perquisizione degli edifici che l’MTR occupa nel Comune di Florencio
Varela (la sua base storica) durante la quale la polizia, senza la
presenza di testimoni, “trova” armi e bottiglie incendiarie.
Antisemitismo, tentato omicidio e terrorismo sono le iniziali
gravissime accuse che motivano il giudice federale Claudio Bonadío a
dettare ordine di cattura internazionale contro Roberto Martino. Le
accuse si sono poi relativamente ridimensionate ma restano,
evidentemente, pesanti.

I MOTIVI FATTUALI DELLA PERSECUZIONE

Il tentativo di realizzare la
contromanifestazione del 17 maggio chiudeva una lunga campagna
dell’MTR-FAR all’insegna della solidarietà con la lotta di
resistenza del popolo palestinese e di denuncia contro l’ultima
invasione israeliana di Gaza e l’olocausto da essa provocato contro
i suoi inermi abitanti. Che questa campagna abbia irritato il gruppo
di potere sionista argentino è un fatto; ma ciò che ha deciso il
suo intervento diretto sia nella repressione che nella
criminalizzazione dell’MTR-FAR e di Roberto Martino –
l’ambasciatore israeliano appoggiato da quello degli Stati Uniti ha
chiesto per loro una “punizione esemplare”- è stata una precisa
necessità politica.

Questa necessità politica sionista,
qui si parla di Argentina ma il fenomeno non ha particolari
frontiere, risponde a tre suoi obiettivi strategici:

– impedire il collegamento tra
genocidio
del Popolo palestinese perpetrato attraverso la guerra
dal sionismo israeliano, ed indigenza quasi totale di un’alta
percentuale del Popolo argentino perpetrata attraverso lo
sfruttamento sanguinoso del sionismo nazionale;

– impedire il collegamento concreto tra
la lotta di classe argentina, e quella di liberazione
nazionale
del popolo palestinese;

– impedire che, come corollario al
mancato impedimento dei due punti precedenti, venga ad essere
definitivamente rigettata la menzogna che sionismo equivale ad
ebraismo e che chi è antisionista è dunque anche antisemita.

Naturalmente, il pilotaggio concreto
nelle acque argentine di questa necessità sionista ha un nome ed un
cognome: Eduardo Elsztain, tesoriere del Consiglio Ebraico Mondiale
(!), forse il più potente capitalista argentino e senz’altro il
più amico tra gli amici della coppia Kirchner: è forse il caso di
sottolineare che Elsztain, oltre a sviluppare molti altri affari nei
più svariati settori, controlla attraverso la “Cresud” la quasi
totalità delle compre-vendite immobiliari e fondiarie in Argentina e
la distribuzione, attraverso la “Irsa”, del gas metano (da lui
aumentato del 400% !!!) in tutta l’Argentina …

ROBERTO MARTINO E L’MTR-FAR

Roberto Martino (1951), operaio
elettricista e figlio di un lavoratore-sindacalista del settore
zuccheriero, è stato un giovane dirigente del “Partido
Revolucionario de los Trabajadores – Ejército Revolucionario del
Pueblo” (PRT-ERP) della Provincia di Tucumán. Quando nel 1976 i
militari realizzano il colpo di Stato, Roberto Martino è tra i pochi
quadri che, scegliendo una lunga clandestinità / semi-clandestinità,
si rifiutano di obbedire all’indicazione della direzione PRT-ERP di
lasciare l’Argentina. Dalla Provincia Tucumán si reca a vivere nella
città di Florencio Varela, ubicata nella zona sud della Grande
Buenos Aires ed abitata da proletari e sottoproletari. Da Varela,
Martino inizia dalla fine degli anni ’70 un nuovo percorso di lotta
che, articolandosi rispetto alle diversità delle fasi, continua però
a perseguire gli obiettivi strategici per l’emancipazione delle
classi popolari. È in questo quadro che nel 1996 e nel 2008 vengono
rispettivamente fondati l’MTR ed il FAR nei quali la soggettività di
Martino è certamente importante per concentrare prassi e teoria su
punti fondanti [cioè imprescindibili e per questo messi
costantemente a verifica critica con la realtà] ed interdipendenti:

– fare dell’Argentina una “Repubblica
di Cabildos”, dove il “Cabildo” è uno strumento di democrazia
popolare diretta a livello di nucleo popolare organizzato sul
territorio (autogestione della produzione, della ridistribuzione dei
beni conquistati o prodotti, della salute, dell’educazione, etc.);

– costruire un partito rivoluzionario
che partendo da basi nazionali implementi contemporaneamente un
internazionalismo concreto ed operativo a livello continentale;

– riaffermare la validità basica del
marxismo e del leninismo, sviluppando contemporaneamente un dibattito
contro le posizioni post-moderniste (cioè: contro l’ipotesi di
poter “costruire” il socialismo senza distruggere le strutture
capitaliste nazionali né prendere il potere, contro la
“cosmovisione” di Toni Negri, di Holloway e di
Michael Hardt
) che pesano molto negativamente, specie nel
contesto della America latina, sulla crescita della soggettività
rivoluzionaria.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Roberto Martino e con lui l’MTR-FAR non
sono certo isolati né a livello nazionale né internazionale. La
volontà di esercitare una pressione politica unitaria, per limitarci
alla sola Argentina, affinché Martino sia liberato è evidente.
Basta leggere i firmatari dell’appello relativo:

Comité
por el Cese de persecución a Martino, CADEP, Partido Revolucionario
-Marxista Leninista (PR-ML), TODU, Polo Obrero, Asambleas del Pueblo,
MPR Quebracho, Convergencia de Izquierda, Reconstrucció n Guevarista
(RG), MTR Democracia Directa, Frente Estudiantil Revolucionario
(FER), Movimiento Justicia y Libertad, Comisión de Homenaje a los
Combatientes Revolucionarios, Prisma-La Pulpería, MTR La Dignidad,
Frente de Organizaciones en Lucha (FOL), Amauta, Hombre Nuevo, TORRE,
Resumen Latinoamericano, Movimiento de Izquierda Revolucionaria
(MIR), CORREPI, CTA Varela, Corriente Clasista y Combativa (CCC),
CEPA, APEL, Liga Argentina Por los Derechos del Hombre, OLP, FIDELA,
Coordinadora por la Libertad de los Presos Políticos, CTD Aníbal
Verón, Trabajadores y familiares desaparecidos de Mercedes Benz,
Coordinadora Antirrepresiva del Oeste, MST Teresa Vive, Partido
Obrero (PO), Militancia Guevarista (MG), Central Popular de Lucha
(CPL), FOC, ATE Sur, MTR Cuba, Trabajadores de Base, Partido
Revolucionario Comunista (PCR), Cátedra Che Guevara, Partido de los
Trabajadores Socialistas (PTS), Corriente Sindical Rompiendo Cadenas,
MIDO, UTL, Rompecabezas, Barricada TV, Movimiento Teresa Rodríguez,
Bloque Obrero y Popular (BOP), Movimiento Brazo Libertario (MBL), MTR
12 de Abril.

Il giudice Claudio Bonadío, che emise
a suo tempo il mandato di cattura internazionale, deve decidere entro
10 giorni sulla condizione di libero o prigioniero. Per questo è
importante “non spengere le luci” su Roberto.

Invitiamo i lettori e le lettrici di
questa nostra richiesta a chiedere la scarcerazione di Roberto
Martino inviando la propria firma (ed eventuali commenti e
riflessioni) a:

bastadepersecucionamartino@gmail.com

brigate di
solidarietà e per la pace

brsop@inventati.org