PER UNA COMMEMORAZIONE MILITANTE DEL CHE

PER UNA COMMEMORAZIONE MILITANTE

Commemorare il Che, assassinato 45 anni fa dall’imperialismo statunitense, riflette anche la volontà e la convinzione attuali di continuare la lotta  per gli strategici obiettivi politici da lui perseguiti. Questi obiettivi -perseguiti dal Che, come comunista, tanto nell’ambito nazionale della Rivoluzione Cubana che in quello intercontinentale della applicazione militante dell’internazionalismo proletario- possono così sintetizzarsi: costruire il socialismo sviluppando i necessari rapporti di produzione socialisti. Il Che non si è limitato però ad enunciare e iniziare ad applicare nel Ministero da lui diretto questa “formula” binomiale, per lui imprescindibile, per la costruzione del socialismo, ma ha anche evidenziato che se all’interno del blocco guidato dalla Unione Sovietica non si fosse superata la contraddizione insita nell’utilizzazione delle categorie di mercato per costruire il socialismo, i danni futuri che ne sarebbero derivati per la masse popolari sarebbero stati incalcolabili1.

Del Che sono certamente più conosciuti gli eccezionali suoi contributi per la vittoria della Rivoluzione Cubana e per una nuova pratica militante dell’internazionalismo proletario, della quale le missioni in Congo e in Bolivia ne saranno l’applicazione sul terreno.

Il suo fondamentale contributo, che è in realtà un tutto unico con i precedenti,  applicato al settore economico; risulta palesemente meno conosciuto, ma, certamente, non meno importante degli altri “due” e consiste nella decisione strategica del Che di sviluppare una critica teorico-politica alla utilizzazione delle categorie di mercato all’interno del blocco socialista, associandole una contemporanea serie di proposte concrete per controllare e risolvere questa, che per il Che, era una pericolosissima e penetrata contraddizione. Proposte di controllo e di risoluzione non provenienti dalla sola riflessione teorica ma dalla pratica concreta sviluppata dal Che e dai suoi collaboratori nella conduzione del Ministero delle Industrie -raggruppante tutto il settore statale produttivo di Cuba- dicastero da lui diretto a partire dal 23 febbraio 1961.

Il Che era convinto, sin da prima di salire sul “Granma”, che la Rivoluzione Cubana o sarebbe stata socialista o non sarebbe stata rivoluzione. Da qui, da subito dopo la vittoria militare su Batista e la presa del potere, l’estrema attenzione dedicata ai problemi economici della costruzione del socialismo in Unione Sovietica, comparando il quadro storico nel quale la potenza socialista si era formata inquadrandoli nella loro cornice storica e comparando le differenze di quest’ultima con quella del recente passato capitalista di Cuba.

È un fatto che le crisi hanno la capacità di mostrare la realtà come è e non come era “pitturata” prima del loro presentarsi: anche quella attuale lo ha confermato, rendendo evidente la strutturale volontà  della democrazia borghese di sopprimere i diritti delle classi popolari aumentando nel contempo il loro scientifico sfruttamento; naturalmente attraverso l’insostituibile mediazione del suo “Comitato d’affari”: governo, partiti, sindacati.

Sono dunque ancor più presenti nei paesi a dittatura capitalista le condizioni per assumere una lotta secondo gli obiettivi indicati dal Che: soluzione socialista come unica condizione per l’emancipazione delle classi subalterne; analisi critica della sua prima esperienza, iniziata con la Rivoluzione del novembre 1917, come necessario strumento per fissarne (e superarne) i limiti segnati per lei dall’allora quadro storico ed economico.

Di questo Che, impegnato sullo strategico fronte dei problemi economici legati alla costruzione del socialismo attraverso un contributo che rimane di straordinaria attualità, cercheremo di parlare in questa sua commemorazione.

A 45 anni dell'assassinio del Che. " Ognuno di noi ha sulle sue spalle lo zaino del CHE " Sottotitolo: " Il Che comunista e la transizione al socialismo "
Sabato 6 ottobre alle ore 19.00 presso presso il Circolo Gemignani Via Nuova di Oratorio 10, Oratoio Pisa.

a partire dalle 19,00 apericena
a partire dalle 21,00 dibattito
verranno ospitati contributi delle organizzazioni argentine del far, uruguayane del mro e palestinesi del PFLP

ORGANIZZANO
BRISOP ITALIA
ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALIA CUBA- CIRCOLO CAMILOCIENFUEGOS