SOLIDARIETÀ AI PALESTINESI DEL CAMPO PROFUGHI DI YARMOUK!

SOLIDARIETÀ AI PALESTINESI DEL CAMPO PROFUGHI DI YARMOUK!

Nel settembre del 2010 nel nostro “Viaggio della Memoria, della Solidarietà e della Resistenza” fummo anche ospiti dei compagni palestinesi del Campo di Yarmouk. Con loro, nell’evidente rapporto di scala, discutemmo di temi generali e specifici: tra questi ultimi, il nostro impegno a implementare una battaglia politica e legale per la liberazione del Segretario Generale del FPLP Ahmad Saadat. L’impressione che il contatto con i compagni di Yarmouk ci ha lasciato è quello di aver attraversato un ponte, costruito sulla solidarietà internazionalista e sulla prospettiva socialista, che unisce un glorioso passato di lotta con il futuro scontro di classe che vedrà oggettivamente crescere il coinvolgimento delle le masse lavoratrici mondiali. L’attacco a Yarmouk è un importante  passo del nemico, tra i tanti, per impedire questo percorso di nuova crescita. È un passo inserito nella lucida strategia di rapina imperialista che tenta una nuova ripartizione del mondo e che vede nella cancellazione dell’attuale Stato siriano una necessaria condizione.

DICELA COMPAGNA LEILAKHALED in una intervista al portale al-Bawabba riportata dal sito al Manar: “Non può essere permesso chela Siriasia distrutta. Le distinte realtà Palestinesi hanno assicurato, dall’inizio degli eventi siriani, che il diritto del popolo Palestinese ad acquisire la sua libertà e determinare il suo destino deve avvenire in un contesto politico nazionale. Ma, in contro partita, non si può in alcun caso sostenere il processo di distruzione e di disintegrazione della Siria ricercata dai gruppi armati sostenuti da parti straniere”. Essa ha poi ricordato come “la Siriaabbia offerto ai rifugiati Palestinesi tutti i diritti sociali e civili, con eccezione di quello elettorale; abbia sostenuto il diritto al ritorno dei Palestinesi; abbia garantito il sostegno ai movimenti di Resistenza della regione, soprattutto palestinesi.La Siria” -ha concluso Leila Khaled- “è vittima di un violento attacco a tutti i livelli per questo suo ruolo e per questo i gruppi armati legati al Qatar, all’Arabia Saudita, agli Stati Uniti e alle forze Occidentali hanno come obiettivo la distruzione della Siria”.

Non capire questo crediamo sia un gravissimo errore e un grandissimo limite: essi vanno rapidamente sanati. E non perché con il “sanarli” si apra per noi uno scenario “vittorioso”, ma perché ciò risulta un percorso imprescindibile per l’inizio di una lunga marcia di organizzazione e chiarezza politiche.   Occorre insomma, da subito, i tempi sono maturi, una contemporanea assunzione di solidarietà militante internazionalista e di coerente sviluppo della lotta di classe nel proprio paese. È questo l’aiuto possibile più importante per i compagni palestinesi che i firmatari si impegnano a contribuire a costruire.

 

COBAS – PI, Pisa.

Collettivo 25 Aprile, Pisa

Brigate di Solidarietà e perla Pace

Coordinamento Guevarista Internazionalista

M.R.O.-Uruguay

F.A.R.- Argentina