Nel giorno del prigioniero politico palestinese: solidarietà internazionalista con l’FPLP! Nel giorno della NAQBA: solidarietà internazionalista con il popolo palestinese!

Nel giorno del prigioniero politico palestinese: solidarietà internazionalista con l’FPLP!

 

Nel giorno della NAQBA: solidarietà internazionalista con il popolo palestinese!

Lo Stato sionista è nato, nel maggio del 1948, da una illegittima e banditesca occupazione della terra abitata dal popolo palestinese. A questa rottura della legalità, evidente anche sotto l’aspetto del diritto internazionale, hanno poi fatto seguito l’espulsione, la persecuzione e l’eliminazione politica (e spesso fisica) di ogni singolo palestinese come tale. Tali fatti non possono essere rimossi. Quale sia oggi la politica sionista è cosa nota. Siamo di fronte alla negazione dell’esistenza del popolo palestinese e quindi dei suoi più elementari diritti: terra, casa, educazione, salute. La repressione “giudiziaria” è conseguente con questa negazione. Attraverso leggi liberticide viene criminalizzata ogni forma di dissenso e le carceri accolgono 7.000 prigionieri politici (alcuni di loro anche minorenni) che come unica possibilità di uscire dal silenzio dell’ingiusta carcerazione hanno quella di essere disposti a lasciarsi morire in sciopero della fame. Emblematico il caso del segretario generale dell’FPLP Ahmad Saa’dat, illegalmente sequestrato, sei anni fa, assieme ai suoi compagni di prigionia, dall’esercito di occupazione israeliano. La volontà politico-militare dello Stato sionista di Israele è immodificabile perché risponde alle sue stesse ragioni di sopravvivenza: gendarme sub-imperialista nell’area Mediorientale, mercenario di supporto, a livello globale, delle necessità statunitensi. Ecco perché l’unico obiettivo storicamente (e concretamente) praticabile rimane nelle nostre convinzioni quello di: Palestina Unica e Socialista! (Obiettivo ugualmente ineludibile, del resto, sotto qualunque cielo).

 

Queste evidenze, però e lo sappiamo bene, hanno una scarsa condivisione tra le soggettività appartenenti alle classi subalterne anche se esse dovrebbero, oggi, assumerle per le proprie necessità d sopravvivenza. Le cosiddette lancette dell’orologio della Storia sono state riportate indietro, con ciò cancellando gli insostituibili riferimenti di classe. Mentre prima la legittimità delle lotte dei popoli che combattevano per la propria emancipazione nazionale o sociale erano assunte in maniera convinta, idealmente e materialmente, ora il nemico è riuscito a convincere che ha diritto a combattere solo chi è armato da lui: fuori da ciò si è o terroristi o ancora meglio narcoterroristi. Mentre prima la legittimità e la possibilità di una forma istituzionale che superasse il capitalismo permettendo l’estensione della utilizzazione reale della democrazia alle masse lavoratrici era assunta e dibattuta, ora il nemico è riuscito a convincere che lo sfruttamento e la competizione tra sfruttati sono le colonne di Ercole dell’unica democrazia possibile. Le due coppie di “mentre prima” e di “ora” sono oggi, nella fase di capitalismo finanziario globalizzato nella quale siamo, ancor più interdipendenti. L’analisi di questa interdipendenza va riportata ed aggiornata nella quotidianità delle classi subalterne, indipendentemente da tutto (assieme alla pratica di lotta politica). Si tratta, da subito, di sviluppare senza soluzione di continuità, dovunque sia possibile una “battaglia delle idee” che si sostanzi di multiple componenti: quella dell’informazione e della condivisione sulle/delle lotte dei popoli per la loro emancipazione nazionale e sociale (per respingere con forza l’equazione lotte sociali = terrorismo), quella del recupero della coscienza di classe, quella della ridefinizione e assunzione di un modello sociale opposto, a partire dal suo nucleo genetico, a quello ora dominante, immodificabile e mortalmente ostile alle masse popolari. E questa battaglia va combattuta “vincendo il grande con il piccolo ed il meglio equipaggiato con il meno equipaggiato”. Ecco perché i due momenti di specifica solidarietà individuati nella intestazione di questo appello, fatti propri da noi e da altre realtà politiche, li vediamo anche come necessari fattori sinergici ad un contesto di scontro ideologico aperto, sinteticamente sopra tratteggiato, che imprescindibilmente dobbiamo riprendere. Per materializzarlo nella sua dimensione priva di frontiere, perché il capitalismo finanziario globale le ha distrutte (assieme alle specifiche forme di democrazia borghese nazionale), inizieremo durante l’iniziativa sulla Naqba, un momento di scambio e di riflessione-dibattito con la partecipazione (via skype):

della compagna Leila Khaled, attualmente in Giordania; del portavoce dei “Veteranos de las ex-Fuerzas Armadas Rebeldes” del Petén-Guatemala; del Fronte di Azione Rivoluzionario della Argentina; del Movimento Rivoluzionario Orientale dell’Uruguay.

VI INVITIAMO A PARTECIPARE ED INTERVENIRE:

• il 17 aprile 2012 alle ore 19:00 in via S. Lorenzo 38 (saletta cobas), Pisa, alla iniziativa di solidarietà internazionalista per i prigionieri politici palestinesi. Interverrà il compagno Shokri Hroub dell’UDAP. Brevi informazioni sul ruolo del Mossad in alcuni paesi del continente Latino Americano (Argentina, Uruguay, Cile, Colombia, Guatemala) saranno letti durante l’incontro.

• il 15 maggio 2012 ora e luogo da definire, alla iniziativa di solidarietà internazionalista con il popolo palestinese nel giorno della Naqba con la partecipazione (via skype) di Leila Khaled, Far Guatemala, Far Argentina, Mro Uruguay. Interverrà un compagno della UDAP.

adesioni:

UDAP – Toscana

Collettivo 25 aprile

BRISOP

cCONFEDERAZIONE COBAS PISA