CONTRIBUTI DALL’URUGUAY E DALL’ARGENTINA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DEL PRIGIONIERO POLITICO PALESTINESE

CONTRIBUTO DEL MOVIMIENTO REVOLUCIONARIO ORIENTAL-URUGUAY

Cari compagni, mandiamo un saluto da questo piccolo angolo dell’America Latina. Questa giornata dovrebbe essere di grande importanza per tutti coloro che lottano per la causa palestinese. Migliaia di uomini e donne affrontano le peggiori sofferenze nelle prigioni del sionismo o sono brutalmente assassinati dall’esercito. Ma sicuramente sono in prima file nella loro lotta per una Palestina unica e socialista. Questi esempi di coraggio, dignità e coerenza che il popolo palestinese e le loro organizzazioni rivoluzionarie ci danno di giorno in giorno, sono fari luminosi tra tanta mediocrità, ottenuta utilizzando i vecchi dirigenti politici oggi trasformati in lacchè servile dell’imperialismo e lo spregevole sionismo. Con il chiaro esempio di Ahmad Sa’adat e altri leader del PFLP che non si arrendono a dispetto della sofferenza cagionata da condizioni sempre peggiori di isolamento, eleviamo la nostra voce nel giorno di prigionieri politici palestinesi al grido di:

Rilascio immediatamente di tutti i prigionieri politici palestinesi.

Ritiro immediato dell’esercito Sionista da tutti i territori occupati.

Lo smantellamento di tutti gli insediamenti irregolari e di tutte le prigioni del sionismo.

Immediato ritorno di tutti i profughi palestinesi.

Incondizionata solidarietà con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

Per una Palestina unica e socialista.

MOVIMIENTO REVOLUCIONARIO ORIENTAL

En la COORDINADORA GUEVARISTA INTERNACIONALISTA

LE RELAZIONI DELL’URUGUAY CON IL SIONISMO

L‘aspetto político

In Uruguay l’aspetto politico ha sempre mantenuto una politica allineata all’imperialismo e il sionismo. I partiti tradizionali, partito Colorado e Partito Nazionale, che hanno successivamente occupato il governo fino al 2005, mantenendo sempre una politica di sostegno chiaro e aperto alla politica Sionista. Il Fronte Ampio (coalizioni socialdemocratica), che si era  stato caratterizzato alle sue origini come una forza politica con posizioni anti-imperialiste, ha dimostrato di aver assunto in pieno le linee dei governi precedenti che, senza alcuna esitazione, seguono da vicino la linea politica che segna l’imperialismo, e quindi il sionismo. Infatti, nel luglio 2008, il primo presidente uruguayano Tabaré Vázquez, Uruguay per il Frente Amplio, esegue un viaggio ufficiale in Israele, dove chiaramente afferma il suo impegno a rafforzare i legami con il governo di quel paese. Sebbene nei suoi discorsi, il Fronte Ampio mantiene una certa distanza (molto lieve)  dai partiti tradizionali, negli atti di governo ha mantenuto e rafforzato ulteriormente il legame con il governo sionista, in particolare nei settori della sicurezza. L’attuale governo di José Mujica (storico leader del Movimento di Liberazione Nazionale Tupamaros, la principale organizzazione armata della decade del 70), ha continuato e approfondito le politiche pro-imperialiste del suo predecessore Tabaré Vázquez, e ha cercato un maggiore avvicinamento anche con il governo israeliano. Anche se in qualche momento c’è stata una divergenza, come nel caso di un voto del Consiglio di sicurezza DELLE NAZIONI UNITE sulla situazione dei diritti umani in Palestina,  è stata piuttosto l’eccezione. Naturalmente, i partiti tradizionali approfittano di queste situazioni per differenziarsi e indicare chiaramente il loro totale allineamento alla politica sionista, segnando la forte influenza che la stessa ha in questi settori. Tuttavia va tenuto presente che queste differenze sono completamente secondarie, l’intero spettro politico uruguayano, che ha rappresentanza parlamentare, dalla destra più recalcitrante fino il riformismo frenteamplista, è totalmente impegnato a mantenere l’alleanza dell’Uruguay con Israele e la sua politica sionista.

L’aspetto economico

Questo non è l’aspetto centrale dell’influenza sionista nel nostro paese, ma, tuttavia, vi è una storia di accordi di natura economica che hanno rafforzato i legami politici tra i paesi. Il 23 dicembre 2009 è entrato in vigore l’accordo di libero scambio per Israele e Uruguay che è stato firmato nel 2007, insieme con gli altri membri dei paesi del Mercosur. Tra gli antecedenti di questo accordo ce ne sono diversi, tra cui possono essere menzionati  l’accordo commerciale firmato dai due paesi nel 1949, il Trattato di commercio e di navigazione, firmato nel 1958, l’accordo commerciale del 1968, l’accordo per la Promozione e protezione reciproca degli investimenti del 1998 e l’accordo quadro del commercio nel 2005.

L’aspetto ideologico

In Uruguay c’è un gran numero di istituzioni di tutti i tipi, che sono impegnati a diffondere l’ideologia del sionismo e a difendere la politica dello stato di Israele. La quantità sorprende per la sua estensione se si tiene conto della piccola dimensione dell’Uruguay e della sua popolazione.

L’elenco delle istituzioni è il seguente:

A Montevideo

Ajim Rajmonim

Amigos de Histadrut-Rabin

Amigos de Israel

Amigos Universidad de Tel Aviv

Amigos Universidad Hebrea de Jerusalem

Asociación Cultural I. L. Peretz

Asociación Deportiva Hebraica y Macabi del Uruguay

B’nai B’rith del Uruguay

Casa de Cultura Mordejai Anilevich

Centro de Segunda Generación

Centro Recordatorio del Holocausto

Comité de Entidades Femeninas Israelitas del Uruguay (Cefidu)

All’interno del paese:

Comunidad Israelita de Punta del Este y Maldonado (Cipemu)

Sociedad Israelita de Paysandú (Sipay)

Consejo Uruguayo de Mujeres Judías

Departamento de Hagshamá

Federación Juvenil Sionista

I movimenti giovanili che compongono le federazioni della gioventù Sionista

Betar

Bnay Akiva

Habonim Dror

Hanoar Hatzionit

Hashomer Hatzair

Jazit Hanoar

Macabi Tzair

Fundación Tzedaká Uruguay

Hillel House

Hogar de Ancianos Israelita

Istituzioni Educative:

Escuela Integral Hebreo Uruguaya-Instituto Ariel Hebreo Uruguayo

Instituto Yavne

Universidad ORT

Keren Kayemeth Leisrael

Maguen David Adom

Na’amat

Nativ

Organización Sionista del Uruguay

Wizo Uruguay

Tutte queste istituzioni sono raggruppati nel Comitato Centrale Israelita dell´Uruguay che mantiene una costante attività politica, realizzando una lobby all’interno del sistema politico, sia governativo che dell’opposizione parlamentare, nonché agendo attraverso i media, a difesa della politica Sionista e diffondendo la sua ideologia.

L’aspetto repressivo

In questo aspetto, il punto essenziale è che la politica di sicurezza dell’Uruguay (come tutto il resto della nostra politica) è pienamente in linea con la politica imperialista e di conseguenza anche il sionismo. I punti focali della lotta contro il terrorismo, il traffico di droga, la sicurezza interna, utilizzati pretesto per mettere a punto dei meccanismi di repressione contro qualsiasi tentativo di lotta popolare, sono quelli che guidano le azioni delle forze repressive uruguayane e, in questo senso, la cooperazione con Israele è centrale. I governi che si sono succeduti nel nostro paese hanno rafforzato l’influenza israeliana,  nell’addestramento, l’equipaggiamento e  operatività delle forze repressive uruguayane. L’attuale governo dell’Uruguay ha espresso particolare preoccupazione per istituzionalizzare la presenza di Israele in questi settori, con la firma di trattati di cooperazione e di un fluido scambio tra le più alte autorità dei governi. Nell’ottobre 2010 il ministro dell’Interno del Uruguay, Eduardo Bonomi (leader e responsabile della formazione marxista dei quadri del MLN-T nelle carceri della dittatura), ha firmato in Israele con Yitzhak Aharonovich, Ministro della Pubblica Sicurezza di questo paese un Accordo di Cooperazione su Questioni di Pubblica Sicurezza. In aggiunta alla firma dell’accordo di cooperazione, ci state le visite e incontri con la polizia, sicurezza, servizi  e industrie correzionali, un appuntamento con il Ministro della pubblica sicurezza di Israele, con il Capo della Polizia Dudi Cohen, il Capo della Polizia Penitenziaria e il direttore del carcere, tra gli altri. Nel 2011 il ministro della difesa dell’Uruguay Eleuterio Fernandez Huidobro (fondatore e leader storico del MLN-T) “ha ricevuto l’Ambasciatore Plenipotenziario dello Stato di Israele, Yossi Peled, dove si sono scambiate una visione della cooperazione nel campo della tecnologia, informazioni di intelligence, sulle grandi questioni in materia di sicurezza e di difesa (…)A questo proposito, alcuni dei temi trattati nel modulo di affrontare la lotta contro il traffico di stupefacenti, la sicurezza emisferica ( …)Durante la riunione sono state esaminate le questioni a livello globale e regionale con l’obiettivo di esplorare possibili accordi nel settore della cooperazione reciproca tra i due paesi (…)”. L’idea è chiara, cercare di istituzionalizzare pratiche che sonogià in atto e che comportano un lavoro comune molto sviluppato tra le forze di repressione  uruguayane e sionista. Ovviamente non è possibile l’accesso ai dati pubblici, ufficiali, circa i dettagli di questa “cooperazione”, ma si può dire senza il minimo timore che oggi Israele è uno dei principali, se non il principale, responsabile per l’attrezzatura e la formazione delle forze repressive uruguayane e che vi è una forte connessione tra le agenzie di intelligence dei due paesi.In sintesi, la lotta contro la barbarie sionista è internazionale. Solidarietà con il popolo palestinese e le loro organizzazioni attraverso la lotta contro il sionismo e i suoi lacchè nei nostri paesi e l’inserimento nella causa di campagne internazionali.

L’IMPERIALISMO SIONISTA IN ARGENTINA.

Comunicazione del Fronte d’Azione Rivoluzionaria dell’Argentina per l’iniziativa di solidarietà con il Prigioniero Politico Palestinese del 17 aprile in Pisa

 

L’ ingerenza sionista in Nostramerica e particolarmente nel nostro paese è da decenni, con quella dell’imperialismo yankee, di un peso sostanziale. Negli ultimi anni, sotto la direzione del governo kirchnerista, questo peso è però aumentato sia come subordinazione dei funzionari statali alle necessità sioniste che nella presenza di politici sionisti nello stesso governo argentino.

Il fatto che la campagna elettorale del 2005, vinta da NéstorKirchner, fosse stata fondamentalmente finanziata da capitali sionisti ed appoggiata da infrastrutture sioniste, marcherà in maniera evidente  le future relazioni politiche tra kirchnerismo e sionismo. Il risultato iniziale più visibile di questo matrimonio, fu l’entrata,permessa dal governo argentino,del gruppo Eskenazinella (già) Impresa Nazionale Petrolifera (YPF) privatizzata a favore del monopolio spagnolo Repsol. Il gruppo Eskenazi, sempre con l’aiuto del governo kirchnerista, ottenne in forma graduale il 25% delle azioni, che tutt’ora mantiene. È pur vero che questa situazione non resterà eternamente stabile perché la crisi economica e la terribile carenza energetica potrebbero obbligare Cristina Fernández de Kirchnera “riavvolgere” la sequenza dei fatti.

Ci sembra opportuno ricordare come la intelligenza politica del kirchnerismo sia consistita nel “leggere” adeguatamente la situazione partorita durante e dopo i fatti del 2001. Ciò gli ha permesso di mettere mano alla ricostituzione, anche attraverso la  utilizzazione di un ciclo economico favorevole, della credibilità istituzionale borghese. In questa “lettura” c’è anche l’uso spregiudicato della cooptazione di Organizzazioni e militanti popolari;una soluzione tattica portatrice, per il governo, di risultati eccellenti ed alla quale venne dato il nome di “trasversalità”. Ad essa si  affidò  il recupero della adesione popolare ad un “rinnovato” bipartitismo storico, così come si conosce in Argentina.

La soluzione tattica della “trasversalità” fu messa a punto dalla intellettualità “dura” del kirchnerismo -e qui torniamo ai suoi rapporti organici con il sionismo-   in un ricco complesso edilizio ubicato nell’elitario quartiere degli affari, Puerto Madero, della città di Buenos Aires, che non fu né affittato né comprato da NéstorKirchner, ma che gli fu semplicemente regalato da un intimo amico del suo intorno: Eduardo Elsztain. Elsztain,oltre ad essere un sionista totale, è un capitalista argentino che ha le mani in molti affari: presidente e maggiore azionario del gruppo IRSA (investimenti immobiliari, fondiari e agropastorali), padrone della catena Shopping, membro del Direttorio Endeavor, presidente della Banca Ipotecaria e tesoriere del CONSIGLIO MONDIALE EBREO.

Altro capitalista influente nel governo kirchnerista è Marcelo Mindlin, che assieme a Elsztain, è stato per dieci anni il braccio operativo in Argentina di George Soros, altro grande stratega della “trasversalità”.

L’incidenza del sionismo, come inizialmente detto, era presente anche durante la dittatura militare. Il libro di HernánDobry recentemente pubblicato -“Operazione Israele: il riarmo argentino durante la dittatura 1976-1983”- rivela una preoccupante fotografia delle relazioni tra lo Stato sionista e l’Argentina, in particolare durante la guerra delle Malvinas.

La presenza politica del sionismo con quadri suoi propri direttamente nel governo argentino è dimostrata dall’attuale ministro degli esteri HéctorTimerman “cristinista” della prima ora che fu, tra l’altro, direttore del giornale “La Tarde” che nei primi mesi della dittatura (marzo-agosto 1976) condannava l’”estremismo” e la “sovversione” appoggiando il governo golpista ed i generali fascisti come Domingo Bussi. L’identità sionista di Timerman è pubblicamente conosciuta; mai smentì l’informazione apparsa su “Clarín” che lo segnalava colonnello ad honorem del “Mossad”. Il sociologo nord americano James Petras, in una intervista del 2010, denuncia come: “Timermansia il collegamento tra il sionismo statunitense ed Israele da una parte, e la politica argentina dall’altra. Con la sua nomina prima ad ambasciatore argentino in Washington e poi a ministro degli esteri, sempre per opera della signora de Kirchner, Israele possiede ora, di fatto, un funzionario a tempo completo infiltrato in un ruolo ed in un paese entrambi strategici. Quando Timermanrivestiva la carica di ambasciatore si muoveva in maniera che sarebbe stata vergognosa per qualunque altro funzionario del suo rango, perennemente ed esclusivamente occupato con e per gli affari dei sionisti statunitensi. È un problema che prima o poi si scontrerà con le politiche della America Latina”.

Oltre ai “trattati di libero commercio” (TLC) firmati tra Israele e MERCOSUR, Argentina è un enclave privilegiato per il sionismo. Nel novembre dell’anno passato l’OSA (Organizzazione Sionista Argentina) assieme alla Delegazione di amicizia Israelo-Argentina (DAIA) realizzarono un atto pubblico in un teatro di Buenos Airessotto il titolo: “Realizzando Sionismo”. A questa iniziativa sionista parteciparono il ministro degli esteri, il sindaco Mauricio Macri (che in precedenza aveva cooptato un ex-militare dell’esercito israeliano ad una alta carica della polizia municipale) ed altri vari alti funzionari governativi. Una partecipazione più che eloquente.

Questa è la realtà che promuove la persecuzione politica e giudiziaria contro la nostra Organizzazione. In Argentina denunciare i crimini del fascismo sionista significa affrontare in scontro diretto la bestia imperialista. Dal 2009 tutte le Organizzazioni del sionismo locale “lavorano” per rendere illegale il FAR ed incarcerare i suoi militanti; chiedono per noi un castigo esemplare, perché non ci inginocchiamo ma li affrontiamo, perché sanno che la forza che ha un popolo quando decide di resistere all’oppressione imperialista è inarrestabile.

Dal Fronte di Azione Rivoluzionaria salutiamo l’attività delle BRISOP e delle altre Organizzazioni, riaffermando il nostro impegno nella lotta per la libertà di tutti i prigionieri politici che si sono opposti all’oppressione! La nostra più assoluta solidarietà con il Popolo Palestinese e con la sua indistruttibile lotta contro il colonialismo sionista!

Compagni, tutta la nostra azione continua ad essere un grido di guerra contro l’imperialismo.

Per la unità ed il socialismo

FRONTE DI AZIONE RIVOLUZIONARIA – nel Coordinamento Guevarista Internazionalista.